De Masi: "Pd ha perso perché ha smesso di fare la sinistra"

Le ragioni della pesantissima sconfitta della sinistra spiegate dal sociologo Domenico De Masi

De Masi: "Pd ha perso perché ha smesso di fare la sinistra"

Storicamente la sinistra è nata per occuparsi delle fasce più deboli, di chi è rimasto indietro. Se viene meno a questo "marchio di fabbrica" è facile comprendere come i propri elettori possano essere disorientati e cercare altrove la sicurezza che chiedono. Può essere, questa, una chiave interpretativa utile a comprendere il clamoroso tonfo della sinistra nelle proprie storiche roccaforti, a partire dalla Toscana, da sempre regione rossa, dove dopo le ultime elezioni, politiche e amministrative, c'è stata la netta affermazione del centrodestra.

Il professor Domenico De Masi, sociologo, intervistato dal quotidiano il Tirreno ha fornito alcuni dati interessanti per comprendere meglio il problema. "In Italia nel 2007 le 10 famiglie più ricche possedevano quanto 3,5 milioni di poveri italiani; nel 2017 le stesse 10 famiglie possedevano quanto 6 milioni di poveri. In dieci anni la ricchezza si è addensata nelle mani delle stesse dieci famiglie e la povertà è raddoppiata. Questo è accaduto mentre al governo c'era un partito di sinistra che non ha perseguito la sua missione originaria, ridurre il divario fra ricchi e poveri. E se lo ha fatto, ha fallito la sua missione".

Un j'accuse molto duro quello di De Masi, che partendo da Berlinguer arriva fino a D'Alema, Veltroni e Renzi. "Mentre Berlinguer ha trasformato il Pci in una forza socialdemocratica, i suoi successori hanno traghettato il partito da socialdemocratico a neoliberista. E Renzi ha portato talmente all'estremo questo arretramento del partito dei lavoratori da distruggere le conquiste dello Statuto dei lavoratori del 1970. L'azione - puntualizza - si compie non con uno di destra ma con uno di sinistra".

Ma cosa intende De Masi per "parabola neoliberista"? Lo spiega lui stesso:"Uno stato meno sociale, un peggioramento dell'università, in 7 anni sono calati i docenti del 20% a fronte di un aumento degli iscritti. Sono aumentate le liste d'attesa in sanità, sono stati introdotti nuovi ticket per le prestazioni sanitarie e così via".

Con una metafora il professore prova a spiegare meglio il suo ragionamento: Hanno cotinuato a usare un'etichetta su un fiasco che prima aveva un altro vino. Hanno cambiato vino senza cambiare etichetta, pensando di bere il vino che volevano con l'etichetta che attirava le masse. Ma le masse se ne sono accorte". Una sorta di miracolo del vino al contrario...

anziché trasformare l'acqua nel nettare di Bacco, la sinistra ha trasformato il vino in acqua (o altra bevanda), evitando però di dirlo ai propri sostenitori. Che non ci hanno messo molto a capirlo. E hanno agito (e votato) di conseguenza.

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