Decreto Milleproroghe: ecco le misure principali

Approvato dal Senato con 151 voti favorevoli e 93 contrari il testo del decreto. Previste novità su vaccini, scuola e infrastrutture

Decreto Milleproroghe: ecco le misure principali

Il decreto Milleproroghe è legge. Ottenuto il sì del Senato con 151 voti favorevoli, 93 contrari e due astenuti e adesso il provvedimento è pronto a entrare in vigore. Le misure contenute nel testo approvato dal parlamento sono molte, come diversi i temi coinvolti.

Sul tema dei vaccini, il Milleproroghe conferma l'idea del governo che non vi sia alcuno stop all'entrata a scuola per i bambini. La maggioranza ha approvato lo slittamento dell'obbligo di presentare la documentazione a marzo 2019, mentre i genitori dei bambini delle scuole materne e degli asili nido dovranno presentare un'autocertificazione. Mentre per quando riguarda la scuola, le graduatorie non saranno riaperte. Slitta infine l'alternanza scuola-lavoro come requisito dell'esame di Stato ed è stato prorogata all'inizio del prossimo anno scolastico l'entrata in vigore della prova Invalsi per le scuole superiori.

Sul fronte periferie, il decreto conferma lo stralcio degli 1,6 miliardi previsti dal bando periferie dei governi Pd. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva infatti promesso il rientro dei soldi stanziati in un altro decreto che avrebbe spalmato su tre anni la cifra approvata dai democratici.

Per i risparmiatori colpiti dalle crisi delle banche, cioè solo che sono "destinatari di pronuncia favorevole dell'Arbitro delle controversie finanziarie", il decreto prevede una forma di ristoro"nella misura del 30% e con il limite massimo di 100mila euro" della Consob, cui i soggetti interessati "possono avanzare istanza" ma solo "entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione" del decreto. Mentre viene fissato al 31 ottobre 2018 il nuovo termine per l'adozione del Fondo di ristoro per risparmiatori per le banche venete.

Per quanto riguarda radio e televisioni, in particolare per ciò che concerne i requisiti di ammissione delle emittenti locali ai contribuiti pubblici, la maggioranza Lega - 5 Stelle ha esteso il regime transitorio anche ne 2019, con la precisazione che si terrà conto dei dipendenti dell'anno precedente quando si presenterà domanda.

Novità anche per gli enti locali. Niente sanzioni per le province e città metropolitane che non rispettano il raggiungimento del "saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali". Le sanzioni non ci saranno. E per le elezioni delle presidente di Province e Consigli provinciali del 31 ottobre, potranno essere eletti anche "i sindaci della provincia, il cui mandato scada non prima di 12 mesi dalla data di svolgimento delle elezioni".

Per quanto riguarda la infrastrutture e gli "interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane", il termine entro il quale deve essere "prodotta la certificazione dell'avvenuta realizzazione degli interventi" viene di nuovo spostato al 30 giugno dell'anno successivo.

Differito il termine per adeguamento delle strutture scolastiche sulla normativa antincendio è prorogato al 31 dicembre 2018 il termine entro il quale le scuole dei territori ad alta sismicità devono essere sottoposte a verifica di vulnerabilità sismica.

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