Vuoi un passo carraio davanti a casa? Devi essere antifascista e attestare la tua adesione ai valori della Resistenza con una dichiarazione firmata al Comune. Si tratta di quello di Parma, in Emilia, regione rossa per definizione (a meno di sorprese alle prossime regionali di gennaio). Il regolamento comunale per l'apertura di un passo/accesso carrabile a Parma ha questa particolarità. Non basta produrre scartoffie burocratiche e pagare spese, marche da bollo e altri oboli. No, a Parma, per ottenere dal Comune il permesso di esporre un divieto di sosta davanti al proprio portone o cancello, bisogna anche dichiarare di essere antifascisti.
Se si ha un box su strada senza essere antifascisti, niente passo carraio. Lo specifica molto chiaramente il modulo per la «Richiesta di occupazione permanente di spazi ed aree pubbliche per passi/accessi carrai» predisposto dal Settore Mobilità ed Energia del Comune guidato dall'ex grillino Federico Pizzarotti. Il documento invita prima di inoltrare la richiesta al Comune a «leggere attentamente» queste dichiarazioni aggiuntive da sottoscrivere. Chi aspiri al passo carraio deve necessariamente attestare «di riconoscersi nei principi costituzionali democratici e di ripudiare il fascismo ed il nazismo; di non professare e non fare propaganda di ideologie nazifasciste, xenofobe, razziste, sessiste o in contrasto con la Costituzione e la normativa nazionale di attuazione della stessa; di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, minacciando od usando la violenza quale metodo di lotta politica o propagandando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni ed i valori della Resistenza». Infine «non compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista e/o nazista, anche attraverso l'uso di simbologie o gestualità ad essi chiaramente riferiti». Quindi anche una foto di Mussolini in casa potrebbe far decadere il diritto al passo carraio, così pure un saluto romano potrebbe far aprire una contestazione da parte degli uffici comunali. Non si tratta solo di fascismo, ma più in generale chi voglia uscire di casa o dal magazzino con l'auto non può essere xenofobo, razzista o sessista. Contesti lo sbarco di migranti? Scordati il passo carraio, il Comune di Parma non te lo dà. Ti permetti di fare battute sessiste ad una donna? Se lo sanno quelli del settore Mobilità, puoi dire addio al cartello «divieto di sosta» davanti al portone di casa tua.
Si tratta di una originale del Comune di Parma. A Milano, ad esempio, si può richiedere lo stesso permesso senza doversi dichiarare partigiani. Parma è molto attiva su questo fronte.
Già l'anno scorso l'amministrazione ha introdotto il «bollino antifascista» obbligatorio per le associazioni che chiedano l'uso di immobili comunali, oppure di occupare un'area pubblica per una manifestazione, avanzare una richiesta di contributo economico o il patrocinio per un evento sportivo. Mancava la dichiarazione di antifascismo per il passo carraio.
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