Delrio: "Non sono contro codice Ong, ma la nave più vicina salva vite"

Il ministro Delrio: "Rispetto la legge dello Stato e mi impegno a stroncare il traffico dei clandestini. Ma bisogna pensare a salvare le vite dei migranti"

Delrio: "Non sono contro codice Ong, ma la nave più vicina salva vite"

Graziano Delrio non ci sta a passare per "il cattolico terzomondista che si oppone alla linea di quelli legge e ordine".

"Io rispetto la legge dello Stato. Lavoro per l'ordine e la sicurezza. Sono impegnato per stroncare il traffico odioso dei clandestini, in questa nostra guerra contro gli scafisti", ha spiegato in un'intervista a Repubblica il ministro dei Trasporti, "Ma se c'è una nave di una Ong vicina a gente da soccorrere, non posso escluderla. E anche se non ha firmato il codice di autoregolamentazione, sono obbligato a usarla per salvare vite umane".

E sullo scontro con Marco Minniti ha aggiunto: "Per quanto mi riguarda, non ho punti di contrasto con lui. Ma se l'altra sera ci fossimo comportati diversamente e fossero morte delle persone? E gli ufficiali fossero andati sotto processo, come è già successo?". Per questo giustifica il trasbordo dei migranti su navi di Ong che non hanno firmato il codice (come è capitato per Msf) "http://è necessario, se viene individuato un pericolo di vita, o se una nave è troppo piccola e rischia di ribaltarsi. Noi dobbiamo tenere aperto questo spiraglio, per l'incolumità di chi è a bordo".

"Ho dato disposizioni alla Guardia costiera di usare principalmente le Ong che mostrano un atteggiamento collaborativo. Ma certo non posso violare una regola di diritto internazionale, o la nostra Costituzione. Prima di tutto il resto, è una questione - come dire - di gerarchia delle fonti. O qualcuno pensa che si possa vietare il trasbordo a una nave con migranti, magari lasciandola fuori dai porti a vagare nel Mediterraneo per quindici giorni?", sottolinea Delrio, "A me il codice va bene. E le Ong devono collaborare in tutto e per tutto. Capisco il loro punto di vista, quando dicono: Io faccio l'Ong, non lo Stato. Ma io sono lo Stato e voglio stroncare il traffico vergognoso di esseri umani".

Sull'ipotesi di chiusura dei porti alle navi delle organizzazioni che non hanno sottoscritto il codice, il numero uno del Mit spiega che "cercheremo di fare in modo che vengano utilizzate sempre di più le navi di Ong che hanno firmato, affinché il problema non si ponga. Poi chiaramente si valuterà caso per caso, se esistono situazioni di pericolo o di ordine pubblico".

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