Dicono che i politici non facciano nulla. 53 proposte indecenti lo smentiscono

Deputati e senatori, se si tratta di iniziative completamente superflue, si danno un gran da fare e si battono con vigore

Dicono che i politici non facciano nulla. 53 proposte indecenti lo smentiscono

Non è vero che i parlamentari siano solo poltronisti e poltroni. Questo è un luogo comune affermatosi a causa della propaganda negativa dei qualunquisti, oggi ribattezzati populisti per comodità espressiva. Le mode sono mutevoli anche in campo linguistico e bisogna adattarvisi se non si vuole essere emarginati. In realtà, deputati e senatori, se si tratta di promuovere iniziative stolide, meglio se completamente superflue, si danno un gran da fare e si battono con vigore. Basti pensare che nei cassetti delle varie commissioni di Montecitorio e Palazzo Madama giacciono addirittura 53 proposte (indecenti) di leggi istitutive riguardanti giornate commemorative da dedicarsi a molteplici temi. I nostri eletti sono dotati di notevole sensibilità nei confronti del futile, dell'inopportuno, dell'accessorio e del riempitivo.

Diamo un'occhiata alle loro strampalate idee e ridiamone insieme: le cavolate, se servono a rinfrancare il buonumore, siano benvenute. La più suggestiva è la giornata da riservare alla sicurezza condominiale, evidentemente minacciata, oltre che dai cosiddetti topi di appartamento, anche dall'alto tasso di litigiosità tra condomini, pronti a scannarsi per dei panni stesi a disdoro del caseggiato. Il problema sarà anche grave, ma risolverlo con una mobilitazione nazionale non pensiamo sia semplice. Proseguiamo. Caldamente raccomandato è il ricordo della battaglia di Lepanto, vinta dai cristiani contro i musulmani. Tutto è lecito, ma questo non sarebbe un contributo alla pacificazione tra cattolici e islamici. C'è qualcuno fra i lettori che senta la mancanza di una simile festa? Discutiamone. Altre proposte (poco originali) sono le giornate a favore della scuola, della cultura e della famiglia. Non sono da trascurare altre date, da fissarsi, contro la criminalità, il degrado ambientale e l'omofobia. Condividiamo lo spirito del vasto programma, però ci domandiamo che effetto produrrebbe la sua realizzazione: i criminali rinsavirebbero e diventerebbero bravi ragazzi? Gli inquinatori cesserebbero di avvelenare il Paese? Gli omofobi si trasformerebbero in estimatori dei rapporti omosessuali? La lista delle manifestazioni auspicate pro o contro questo e quello è lunga. Ne citiamo alcune altre per offrire un panorama esteso. Eccone una strepitosa: la giornata nazionale della donazione del midollo osseo e delle cellule staminali, richiesta dalla deputata di centrodestra Elvira Savino. Della quale non mettiamo in dubbio le nobili intenzioni, ma la invitiamo a riflettere sulla efficacia del suo progetto. C'è chi invoca di dar vita a qualcosa di forte contro la mafia, la 'ndrangheta e la camorra, chessò, una 24 ore di dibattiti per convincere boss e picciotti a ravvedersi. Immagino che non aspettino altro per rientrare a testa alta nel consorzio civile. Fantastiche le proposte di due democratici: Luigi Manconi suggerisce la Giornata nazionale per la memoria dei migranti vittime del mare; mentre Paolo Beni aggiusta il tiro: una Giornata in memoria delle vittime dell'immigrazione. Sottigliezze tipiche dei progressisti, avvezzi a spaccare in quattro il capello e a rimanere calvi. Degno di segnalazione anche il consiglio del senatore di Scelta civica (ma c'è ancora?), Aldo Di Biagio e dei deputati Mario Caruso e Andrea Cecconi che premono per una Giornata della consapevolezza sulla morte perintale, che pare tormenti un sacco di gente. Sarà. Nel menu non poteva essere assente la Giornata per l'educazione alimentare e la prevenzione dell'anoressia killer. La reclama la deputata Pd Susanna Cenni. Ci tiene tanto. Ma il disegno più entusiasmante è quello di Pino Pisicchio, presidente del gruppo misto alla Camera: la Giornata della lotta alla povertà. Un piano ambizioso, anche perché i poveri hanno solo una strada per non esserlo più: rendersi ricchi. Attendiamo da Pisicchio opportune indicazioni circa una eventuale alternativa per raggiungere lo scopo.

Siamo già pieni zeppi di festeggiamenti e ricorrenze dedicati alla patria, alla Liberazione, alla Repubblica, alla donna, alla mamma, al papà e perfino ai nonni (non ci lasciano in pace nemmeno da vecchi). È il caso di perdere tempo a inventare altri pretesti per parlare, evitando così di fare?

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