Il disegno di Tosi & C.: fare un blitz elettorale per dare il Veneto al Pd

Emendamento per introdurre il ballottaggio con l'ok di Ncd. Al secondo turno il sindaco potrebbe sostenere la Moretti. Salvini: vogliono fregarci

Il disegno di Tosi & C.: fare un blitz elettorale per dare il Veneto al Pd

Ancora poche ore e il sindaco di Verona Flavio Tosi sarà fuori dalla Lega ufficialmente, anche se di fatto lo è già e da giorni organizza la sua lista e le alleanze a sostegno della candidatura a governatore contro Luca Zaia. Le diplomazie leghiste stanno ancora provando il tutto per tutto, coi deputati-mediatori Giorgetti e Pini, e anche Maroni, per evitare la frattura definitiva, ma l'operazione ha poche chance di successo. Tanto che nel Carroccio circola un timore, che ora dopo ora prende la forma di un'ipotesi concreta: Tosi finirà per appoggiare la piddina Moretti, e far perdere il Veneto alla Lega. Il cavallo di Troia è un emendamento alla legge elettorale regionale appena presentato dal consigliere Diego Bottacin, ex coordinatore della Margherita, eletto in Regione col Pd ora nel Misto, interlocutore di Tosi e soprattutto membro della direzione nazionale di Italia Unica, il partito di Corrado Passera, partner strategico della discesa in campo del sindaco.

L'emendamento introduce il ballottaggio in Veneto, un secondo turno che diventerebbe provvidenziale per il Pd, che difficilmente col turno unico può espugnare la roccaforte leghista. I sondaggi al momento danno Zaia in vantaggio sul Pd, che però non è da sottovalutare (alle Europee in Veneto ha preso il 37%), mentre una lista Tosi con Ncd è stimata sul 10% (voti in buona parte sottratti a Carroccio e Fi). L'emendamento propone di portare (almeno) al 42,5% la soglia per assegnare la vittoria al primo turno, una cifra che potrebbe risultare non semplice acciuffare al primo colpo. In quel caso si andrebbe al ballottaggio. «Così - spiega Bottacin - chi vince sarebbe legittimato da un ampio consenso elettorale, mentre ora si può diventare governatore anche con una percentuale di voti relativamente bassa. I numeri per approvarlo ci sono. Ncd ha già detto che è favorevole, e il Pd già due volte in precedenza ha presentato emendamenti per il doppio turno, dunque è logico aspettarsi che sia d'accordo». Per conquistare il Pd nell'emendamento c'è anche, astutamente, la doppia preferenza di genere tanto amata dalla Moretti. Qualche voto, poi, arriverebbe anche da consiglieri del Misto, e anche dai leghisti di fede tosiana (sulla carta nel gruppo sono otto, la metà). I tempi sono stretti, ma il piano è fattibile. Dipende tutto dal Pd, con cui Tosi ha buoni rapporti a livello nazionale (ne avrebbe discusso di persona, scrive La Stampa , col sottosegretario Lotti, braccio destro di Renzi), mentre a livello regionale s'intende col sindaco renziano di Vicenza, Achille Variati.

Nella Lega fanno uno più uno. Se si va al secondo turno i voti di Tosi possono diventare l'ago della bilancia tra le due coalizioni. Ed è improbabile che il sindaco porti i suoi voti a quella Lega «che l'ha cacciato, anche se fino al giorno prima del consiglio federale Flavio ha cercato un punto di incontro con Zaia, c'è anche un sms che lo prova, ma lui non ha mai risposto, perché avevano già deciso di farlo fuori» racconta un fedelissimo del sindaco. Che, però, respinge lo scenario dell'accordo col Pd. «Se Tosi si candida lo fa per vincere, non per far vincere altri. E che vada col Pd lo escludo».

Sarà, ma unendo i pezzi esce un quadro con una certa coerenza. La Moretti che lo elogia pubblicamente («L'ipotesi di una candidatura di Tosi è interessante. Lo conosco, è un bravo amministratore e una persona moderata, non come Salvini»), poi l'appoggio di Ncd, che col Pd governa a Roma e che è in guerra con Salvini, è ormai cosa fatta: «Nessun dubbio. Se Tosi si candida, corriamo con lui in Veneto» conferma il coordinatore Ncd Gaetano Quagliariello. Salvini si dice tranquillo: «Cambiare legge elettorale a due mesi dal voto mi sembra bizzarro, chi ha già provato è rimasto fregato: si inventino qualunque cosa, Zaia vince anche contro Mago Merlino».

Tosi è pronto ad uscire allo scoperto e ad attaccare Salvini: «I leghisti non sanno che la Lega finanzia il suo movimento “Noi con Salvini”, e poi cacciano me perché ho un'associazione politica che si autofinanzia». Intanto al Tg1 parla di «fatwa» e dice: «Vogliono liberarsi di una persona scomoda». Una guerra vera. Che potrebbe fare danni seri al centrodestra in Veneto.

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