Il dispaccio segreto degli Usa: "La Catalogna attrae terroristi"

Il cablogramma diffuso da WikiLeaks risale a 10 anni fa. "Una pesante immigrazione sta favorendo i reclutatori"

Il dispaccio segreto degli Usa: "La Catalogna attrae terroristi"

Le ondate di immigrazione musulmana in Catalogna hanno trasformato la regione autonoma spagnola nel «maggiore centro sul Mediterraneo per il radicalismo islamico» in Europa scrivevano preoccupati i diplomatici americani in Spagna. Barcellona ha aperto le porte della regione a 510.000 musulmani su 7 milioni e mezzo di abitanti. La concentrazione di islamici in alcune cittadine arriva al 40%. Molti imam sono salafiti e predicano la sharia come legge superiore a quella spagnola. Uno di questi, Abdelbaki Es Satty, irreperibile, sarebbe il cattivo maestro dei terroristi della Rambla. Non a caso la maggioranza di immigrati musulmani viene dal Marocco, come la cellula jihadista che ha seminato morte e distruzione.

Il campanello dall'allarme lo aveva suonato dieci anni fa l'ambasciatore americano a Madrid. Molto tempo dopo, grazie a Wikileaks, è stato pubblicato il testo del cablogramma «segreto» dell'ambasciata Usa del 2 ottobre 2007, che risulta estremamente preveggente. «Una pesante immigrazione, sia legale che illegale, dal Nord Africa (Marocco, Tunisia ed Algeria) e dal Sud-est dell'Asia (Pakistan e Bangladesh) sta facendo della Catalogna un magnete per i reclutatori di terroristi» si legge nel rapporto attribuito all'allora ambasciatore americano Eduardo Aguirre. «Ci sono pochi dubbi che la regione autonoma della Catalogna stia diventando una base primaria di operazioni per attività terroristiche - spiega il cablogramma segreto -. Le autorità spagnole hanno espresso il loro timore per la minaccia di queste comunità atomizzate di immigrati inclini al radicalismo». Non è un caso che l'anno dopo, nel 2008, venne scoperto un piano di attacco alla metropolitana di Barcellona organizzato da pachistani. La vasta presenza musulmana ha portato alla nascita di luoghi di preghiera salafiti, i duri e puri dell'Islam.

«Ci sono moschee e centri islamici che predicano l'autosegregazione e rifiutano i valori ed il sistema legale vigente nel Paese» ha spiegato l'accademico Pablo Olavide. Il centro studi di Madrid, Istituto reale Elcano, fa notare che metà di tutti centri salafiti della Spagna si trovano in Catalogna. Fernando Reinares, direttore del programma di ricerca sul terrorismo, afferma che Barcellona e le aree circostanti «sono il centro di maggiore radicalizzazione del Paese».

Il problema è che per anni le autorità politiche catalane hanno chiuso un occhio di fronte agli estremisti. Non solo Barcellona, ma pure Tarragona, Lleida, Valls, Gerona ed un'altra decina di città sono infiltrate dai salafiti. A Salt, dove il 40% della popolazione è musulmana, i predicatori estremisti annunciavano di volerla trasformare «nella nuova Mecca del radicalismo islamico». I 700 anni di occupazione moresca pesano molto nella propaganda jihadista. I seguaci del Califfo hanno inneggiato in rete alla mattanza di Barcellona scrivendo: «Il terrore sta riempiendo il cuore dei crociati nella terra di Al Andalus», che vogliono riconquistare.

Negli ultimi anni, nella moderna e turistica Catalogna, sono state rapite e punite donne musulmane, che non portavano il velo. E talvolta le autorità locali hanno chiuso un occhio per «prevenire un conflitto sociale». Un altro imam marocchino a Terrassa spiegava ai fedeli come picchiare le proprie mogli. Non solo: si calcola che circa diecimila separatisti catalani della linea dura si siano convertiti all'Islam.

La comunità musulmana è anche un importante bacino di voti, soprattutto per l'indipendenza.

Prima del referendum del 2014 era stato promessa la costruzione di una grande moschea a Barcellona in cambio del sì all'indipendenza dalla Spagna. Il progetto esiste ancora ed è finanziato guarda caso dal Qatar, che con 2,2 miliardi di euro vorrebbe edificare nella capitale della Catalogna la terza più grande moschea al mondo dopo la Mecca e Medina.

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