Il derby tra le due «destre» era solo di facciata. A Verona il ballottaggio tra il candidato sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, l'avvocato Federico Sboarina, e Patrizia Bisinella, fidanzata del sindaco uscente Flavio Tosi, si è rivelato in un braccio di ferro tra centrodestra e renziani. Che in vista di domenica si sono coalizzati per impedire la caduta del feudo dell'ex leghista da 10 anni alla guida della città, cacciato da Salvini e fondatore di un suo Movimento, Fare!, molto incline al dialogo con il segretario del Pd tanto da sostenere il Sì al referendum costituzionale.
L'obiettivo di Sboarina sarà difendere quel 29,3% che gli ha concesso il vantaggio al primo turno, quando Bisinella ha strappato
alla candidata del centrosinistra Orietta Salemi il secondo posto per soli 1.200 voti. Su lady Tosi Matteo Ricci, responsabile enti locali del Pd, ha dato via libera al «voto utile». E Matteo Salvini ha già gridato all'«inciucio».
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