"Grazie alla moneta unica abbiamo creato legami che sono sopravvissuti alla peggiore crisi economica del dopoguerra". Nell'intervento al Comitato Affari economici e monetari del Parlamento Europeo, durante il quale ha confermato il programma del quantitative easing "fino a fine 2017 o oltre, se necessario", il presdiente della Bce Mario Draghi ha ricordato le tappe dell'integrazione europea, fra cui appunto la creazione dell'euro. Che, a suo dire, "ha rappresentato un notevole rafforzamento dell'impegno politico che ci ha tenuto insieme per sessant'anni". Anche se, ha ammesso, "oggi è facile sottovalutare questo impegno".
I rischi per la zona euro "rimangono al ribasso" e sono dovuti soprattutto a "fattori globali". "Se le previsioni di inflazione diventeranno meno favorevoli" o se le condizioni finanziarie dovessero peggiorare, ha aggiunto Draghi, il consiglio dei governatori della Bce "è pronto ad aumentare" il programma di quantitative easing "in termini di dimensioni o durata". "Anche se la situazione economica migliora non dobbiamo fermare i nostri sforzi per rendere più resistente" monetaria, ma soprattutto "possiamo e dobbiamo affrontare le persistenti fragilità a livello nazionale ed europeo". Durante l'intervento all'Europarlamento, Draghi ha quindi spiegato come "la resilienza mostrata dall'Eurozona nel 2016 nonostante una serie di choc negativi dimostra che siamo sulla strada giusta e indica anche che le riforme a livello nazionale ed europeo stanno dando risultati in termini di crescita economica".
Contro l'Europa "a due velocità" teorizzata da Angela Merkel e contro l'idea di Marine Le Pen di far uscire la Francia dall'Unione europea e dall'euro, Draghi ha rivendicato la necessità di stare uniti. "Quando vi è la forte la tentazione di rivoltarsi conto i propri vicini o di cercare soluzioni nazionali bisogna stare uniti", ha detto all'Europarlamento ricordando che "il mercato unico non sopravviverebbe a continue svalutazioni". Sull'idea di spacchettare l'Ue, ventilata al vertice di Malta, invece, non è voluto entrare nel merito: "Il concetto non è ancora sviluppato, credo sia una visione appena abbozzata su cui a questo stadio non sono in grado di esprimere alcun commento". A chi ventilava un presunto trattamento di favore per il nostro paese nel programma di acquisti dei titoli di Stato, però, ha assicurato che, nella gestione del quantitative easing, la Banca cecntrale "non ha fatto nessuna disuguaglianza" nel trattamento dei singoli Paesi. Non solo.
Nel suo intervento ha cercato di allontanare "misure protezionistiche" sulla falsa riga di quelle annunciate da Donald Trump negli Stati Uniti. Misure che la Bce guarda "con preoccupazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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