Mettete i numeri a confronto. È semplice. Da una parte gli italiani che negli ultimi anni hanno preso la via dell'estero, scegliendo di cercare fortuna altrove (visto che da tempo da Dea bendata non bacia il Belpaese). Dall'altra invece i migranti che hanno scelto l'Italia come loro nuova terra di vita, dove lavorare, fare figli o più semplicemente per farsi coccolare dalle cooperative in un centro di accoglienza. I secondi sostituiscono i primi.
Guardiamo i dati. Gli italiani all'estero sono quasi 5 milioni, con un +60,1% in 10 anni secondo i numeri delle iscrizioni all'Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) riportati dal Rapporto Italiani nel Mondo di Migrantes. Una massa in continua crescita, se si considera che nel 2006 erano solo 3 milioni i compatrioti fuggiti oltre frontiera. Due milioni in più in soli dieci anni. Per la precisione, se ne è ormai andato l'8,5% del totale dei residenti in Italia (che conta 60,5 milioni di abitanti), guarda caso la stessa percentuale di immigrati che invece sono entrati nel Belpaese (nel 2016 gli stranieri residenti qui erano 5.026.153.
Sempre secondo Migrantes, nel 2016 sono espatriate 124.076 persone, in aumento del 15,4% rispetto al 2015, e di questi emigrati oltre il 39% ha meno di 34 anni (+23% rispetto all'anno precedente). Mentre il 9,7% ha tra 50 e 64 anni e sono i "disoccupati senza speranza" rimasti senza lavoro.
Ed è questo il punto. Mentre disoccupati e giovani italiani se ne vanno, ogni anni continuano ad entrare masse di immigrati (e crescono i bambini stranieri nati nel nostro Paese). Secondo i dati Istat, infatti nell'ultimo anno sono incrementate le cittadinanze italiane concesse dagli uffici del governo, soprattutto tra i giovani. Nel solo 2016, ben 184.638 persone non comunitarie hanno acquisito la cittadinanza italiana. Un boom incredibile, considerando che nel 2011 erano appena 50mila. Tra questi, il 41% sono bambini e ragazzi con meno di 20 anni e che l'hanno ottenuta o per eredità dai genitori (di origine straniera).
"Bastano questi dati, sommati ai 600mila immigrati africani arrivati nell'ultimo triennio, per rendersi conto che in Italia sta avvenendo un'invasione silenziosa", attacca il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli.
"All'invasione silenziosa - dice il leghista - segue anche la sostituzione etnica, con i nuovi italiani che il Pd e la sinistra vorrebbero avere da subito regalando loro la cittadina a con lo ius soli. Cosa aspettiamo a svegliarci?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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