L'invasione è già avvenuta: 101mila migranti giunti in Europa attraverso il Mediterraneo nel 2017, la gran parte dei quali in Italia. Ma il peggio potrebbe ancora arrivare. Perché secondo Vincent Cochetel nuovo inviato speciale dell'Unhcr per la rotta del Mediterraneo Centrale, ci sono 295mila migranti in Libia, tra cui 100mila rifugiati, che non vedono l'ora di scappare da quel Paese. Per venire prevedibilmente da noi. «Per alleviare il peso che oggi ricade sull'Italia è indispensabile una regionalizzazione degli sbarchi. Ma il vero intervento va fatto più a Sud: agire in Libia è già troppo tardi», dice Cochetel alla Stampa spiegando che in Libia risultano esserci «35 centri di detenzione per i migranti, tra quelli gestiti dal governo di Sarraj e quelli in mano alle milizie», dei quali solo 27 accessibili alla Unhcr. A questi bisogna aggiungere «tutti gli hangar in cui si trovano i migranti prima di partire. Sono sparsi per la Libia: sulla costa, ma anche a Sud. Sarebbe importante poter intervenire per migliorare le condizione di vita di queste persone all'interno di questi centri, ma è molto difficile».
La bomba libica è pronta a esplodere, rendendo l'emergenza un inferno. Già i dati sono quelli di una catastrofe umanitaria di cui l'Italia paga il prezzo nettamente più alto. Secondo i dati resi noti ieri dall'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, a tutto il 29 giugno sono arrivate in Europa 102.387 persone di cui 101.210 dal mare e 1177 via terra. Di queste oltre 85mila sono sbarcate in Italia e quasi 9300 in Grecia, mentre in Spagna ne sono arrivate circa 6500. Le persone molte o disperse sono 2247, delle quali 2150 lungo la rotta del Mediterraneo centrale (dalla Libia verso la Sicilia), 60 nel Mediterraneo occidentale e 37 in quello orientale. Chi sbarca sulle coste italiane proviene prevalentemente da Nigeria, Bangladesh, Guinea, Costa d'Avorio e Gambia. «I dati dell'Oim sono inequivocabili: l'Italia sopporta quasi interamente il peso dell'esodo migratorio.
Un flusso dietro cui si nasconde tutta la marginalità del nostro Paese in sede europea e tutta la miopia e l'ostinazione della sinistra nel portare avanti la scellerata politica delle porte aperte a tutti», commenta il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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