E a sorpresa annuncia il Giubileo straordinario. "Il perdono è per tutti"

A 50 anni dal Concilio Vaticano II, il Papa lancia un "Anno Santo della Misericordia" dall'8 dicembre al 20 novembre 2016. "La Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta"

E a sorpresa annuncia il Giubileo straordinario. "Il perdono è per tutti"

«Ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio». L'annuncio di Papa Francesco è arrivato a sorpresa, ieri pomeriggio, al termine della sua omelia della celebrazione della Penitenza nella Basilica di San Pietro. 15 anni dopo il grande Giubileo del 2000 e a distanza di 32 anni da quello straordinario del 1983, indetti entrambi da San Giovanni Paolo II, Papa Francesco riaprirà la Porta Santa in Vaticano, per marcare in modo ancora più netto il senso del suo pontificato.

«Sarà un anno santo della misericordia» ha detto il Pontefice, che ha deciso di fissare l'apertura del giubileo il prossimo 8 dicembre, giorno dell'Immacolata, oltre che 50° anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II (le celebrazioni si chiuderanno invece il 20 novembre del 2016, nel giorno della festa di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo).

Nel corso dell'omelia, il Pontefice ha voluto spiegare il senso di questo evento straordinario per la Chiesa universale: «Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio», ha detto Francesco, «tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono. Più è grande il peccato», ha aggiunto il Papa, «e maggiore dev'essere l'amore che la Chiesa esprime verso coloro che si convertono».

«Una notizia straordinaria, siamo felicissimi, questo Papa riesce sempre a stupirci» commenta a caldo il Card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, stretto collaboratore di Francesco e coordinatore del consiglio dei nove cardinali che aiutano il Papa nella riforma della Curia Romana. «Non a caso il Papa parla ancora una volta di misericordia», aggiunge il porporato honduregno «questo è un tema carissimo a Francesco, basta leggere il motto presente sul suo stemma papale “Miserando atque eligendo“ (Con occhi di misericordia – ndr)».

La parola misericordia è infatti uno dei termini più pronunciati da Bergoglio: nei due anni di pontificato il Papa ha infatti trattato l'argomento svariate volte; come fa notare la Sala Stampa Vaticana, ad esempio, all'interno dell'edizione italiana dell'esortazione apostolica «Evangelii Gaudium», il termine misericordia appare ben 31 volte. Anche nel corso del suo primo Angelus dopo l'elezione, il 17 marzo di due anni fa, il Papa diceva: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po' di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto». Una decisione, quella di indire un Giubileo straordinario, che Francesco, prima dell'annuncio ufficiale di ieri pomeriggio, aveva comunicato solo a pochissime persone: tra queste c'è Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, dicastero vaticano a cui è stata affidata dal Pontefice l'organizzazione di tutto l'Anno Santo: «Lo affido a questo Pontificio Consiglio», ha spiegato il Papa, «perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare ad ogni persona il Vangelo della misericordia».

Il rito iniziale del giubileo sarà quindi l'apertura della Porta Santa di San Pietro: si tratta di una porta (presente anche nella altre tre basiliche papali di Roma) che viene aperta solo durante l'anno giubilare, mentre negli altri anni rimane murata.

Rito questo che sarà preceduto però dall'annuncio ufficiale che avverrà con la lettura e la pubblicazione, sempre presso la Porta Santa, della Bolla Papale, nel giorno della Divina Misericordia, celebrata nella prima domenica dopo Pasqua.

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