Ecco come il centrodestra ha cancellato le regioni rosse

In 5 anni rapporti di forza capovolti. I moderati ora guidano 12 regioni. La sinistra ha perso ben 9 governatori

Ecco come il centrodestra ha cancellato le regioni rosse

L'Umbria è l'ultimo atto di un capovolgimento di fronte che ha portato il centrodestra in testa nella guida delle regioni italiane. In soli cinque anni la situazione si è ribaltata: dal 16 a 3 del 2014 a favore del centrosinistra si è passati alle 12 regioni guidate dai moderati. Cinque anni anni che hanno visto la bocciatura da parte degli elettori delle amministrazioni rosse per dar spazio al centrodestra. La situazione però può evolversi ancora con il voto in Emilia-Romagna del prossimo 12 gennaio e le elezioni in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto nel 2020. Un quadro, quello delle regioni, che ha sempre più il sapore dello "sfratto" per il governo giallorosso. Nel 2014 appartenevano al centrosinistra la Provincia di Trento, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte, la Liguria, l'Emilia-Romagna, la Toscana, l'Umbria, Le Marche, l'Abruzzo. il Molise, il Lazio, la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna. Il Centrodestra amministrava solo la Lombardia, il Veneto e la Campania. Ma in questo lustro con i governi di centrosinistra guidati da Renzi, Gentiloni e Conte (tranne la breve parentesi gialloverde), la musica è totalmente cambiata. Gli elettori chiamati alle urne hanno tendenzialmente spedito a casa gli amministratori "rossi" per consegnare le regioni al centrodestra. Il Nord è diventato un feudo moderato con Fontana in Lombardia, Cirio in Piemonte, Toti in Liguria, Fugatti a Trento, Zaia in Veneto e Fedriga in Friuli Venezia giulia.

In Sardegna altro capovolgimento di fronte con Solinas mentre in Abruzzo è arrivato Marsilio e in Molise Donato Toma. Cambiamenti anche in Sicilia con la vittoria di Nello Musumeci e in Basilicata con quella di Vito Bardi. In Umbria, dopo 50 anni di egemonia rossa, tocca alla Tesei. Il centrodestra ha dato ben 20 punti di distacco all'improbabile coalizione di Pd e Movimento Cinque Stelle con l'appoggio di Italia Viva di Renzi. La foto di Narni con Di Maio, Speranza, Zingaretti, Bianconi e Conte ha di fatto da un lato sancito questo nuovo "mostro" politico, dall'altro ha probabilmente catalizzato la fuga di consensi verso il centrodestra.

La vittoria della Tesei di fatto potrebbe avere conseguenze pesanti sulla tenuta dell'esecutivo. Conte non vuole però fare passi indietro e rivendica la sua azione di governo citando Modugno: "Ho il sole, il cielo, il mare...". Ma di fatto a quanto pare l'estate del premier potrebbe già essere al capolinea...

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