Manca una settimana alla prossima Leopolda, la convention dei renziani organizzata dalla Fondazione Open e che vede in prima linea Maria Elena Boschi, Luca Lotti e Marco Carrai.
Ma da dove arrivano i 300mila euro necessari a mettere in piedi la manifestazione? Come spiega La Stampa, la fondazione ha già raccolto 2 milioni di euro che provengono soprattutto da alcuni personaggi che gravitano attorno al premier. Primo finanziatore è Davide Serra, che avrebbe tirato fuori 175 mila euro, seguito da Guido Ghisolfi - proprietario dell’azienda chimica Mossi e Ghisolfi - che avrebbero già sborsato 120 mila euro. Ci sono poi una serie di aziende, come quella alimentare Gf Group (50 mila euro), quella immobiliare Blau Meer srl o Simon Fiduciaria nel cui consiglio c'è Giorgio Gori (20mila euro a testa). 60mila euro arrivano poi dall'imprenditore di Isvafim Alfredo Romeo, mentre il banchiere d'affari Guido Roberto Vitale ha donato 5 mila euro.
E poi ci sono i grandi nomi. Come quello di Fabrizio Landi (10mila euro), fresci di nomina in Finmeccanica e considerato tra i pionieri del business biomedico in Italia, oltre a uno dei nomi forti che avrebbero aiutato l'ascesa di Renzi. O come il finanziere Car
538em;">lo Micheli o l'azienda di telefonia Telit, Paolo Fresco e la signora Marie Edmée Jacquelin, Renato Giallombardo (uno degli esperti italiani in fusioni, acquisizioni, operazioni di private equity), Jacopo Mazzei fino al manager tv Antonio Campo dall’Orto. Per un totale - dicevamo - di quasi 2 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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