Stanley Coren è professore emerito di psicologia alla Columbia University e racconta che una sera a cena con un amico giornalista di «nera», questi cominciò a lamentarsi dell'eccesso di lavoro. «Mai possibile che, quando fa caldo, sembra che non sia solo la gente a sbarellare, ma anche i cani?». Secondo il cronista infatti, il caldo moltiplicava il numero di crimini e morsi. A Coren, il particolare colto dal giornalista non scivolò via dopo il secondo bicchiere di Chianti, ma gli suggerì di prendere in seria considerazione quanto gli era accaduto pochi giorni prima. Coren era andato a trovare un vecchio collega in una giornata piuttosto calda. Aveva suonato il campanello ed era entrato in casa dove il suo amico lo attendeva in piedi vicino ai fornelli, mentre sul tappeto del salotto aveva aperto gli occhi un bel Pastore Tedesco lungo disteso alla ricerca di fresco. Non c'era aria condizionata e il caldo umido era veramente disagevole. Coren si era abbassato allungando la mano verso il cane, ma ne ricevette un'espressione poco amichevole con tanto di orecchie tirate e pelle del muso sollevata. Il linguaggio parlava chiaro: «Vedi di starmi lontano». «Eh, disse il suo amico» Sergeant, quando fa molto caldo diventa nervoso e sbarella un po'. D'altronde, quando ero in polizia a Cleveland era noto a tutti che, se saliva la temperatura a certi livelli, dovevamo rimpolpare i turni a causa delle numerose violenze, comprese quelle inferte dai cani». Incuriosito dalla convinzione dell'amico psicologo, secondo cui le alte temperature erano collegate a più numerosi episodi di violenza nell'uomo e nei cani, Coren chiese aiuto a un gruppo di psicologi per studiare il fenomeno scientificamente. Un modo per studiare tale rapporto è quello di confrontare le regioni geografiche più calde e fredde. I risultati mostrano che la criminalità violenta è sostanzialmente più alta nei paesi più caldi. Anche confinare la raccolta dei dati, alle regioni interne di un singolo paese mostra un modello simile. Uno studio ha esaminato 260 città americane e ha scoperto che la temperatura media annuale era un forte predittore di reati violenti come omicidi e stupri. Un altro modo per studiare il rapporto tra temperatura e violenza è guardare le variazioni di temperatura in una regione. Una ricerca che ha esaminato le regioni negli Stati Uniti ha rilevato che i tassi di criminalità erano del 35% più alti durante l'estate. Il dato decisivo però è venuto dallo studio non di uno scienziato ma di un blogger di Chicago, Eric Van Zanten che ha preso tutti i dati tra il 2001 e il 2012, disponibili presso il Dipartimento di Polizia di Chicago. Ciò gli ha portato a rilevare circa 5 milioni di rapporti di criminalità confrontandoli con le temperature giornaliere. Il grafico è impressionante. Più la temperatura si alza, più la linea del crimine s'impenna. Oltre una certa temperatura (32 36 gradi) si affloscia come se il fisico non avesse più neanche energie per delinquere. Ora c'è la prova che i cani non sono immuni a questi stessi effetti di temperatura. La Cina è diventata di recente il paese con il più grande numero di cani randagi del mondo. Al General Navy Navy Hospital hanno analizzato 40.
000 morsi di cane inferti a persone in un anno e ne è uscito che l'aggressività dei cani aumenta quando la temperatura diventa più calda. Con il giugno che abbiamo avuto sarà bene raddoppiare le cautele: per cani e persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.