Fin dall'annuncio dell'assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby la domanda che in molti si sono fatti è stata: "Chi paga i danni politici al Cavaliere?". Ma al di là di un risarcimento - legittimo o no - all'ex premier, l'inchiesta finita in un buco nell'acqua è costata non poco alle casse pubbliche.
Stando a quello che riporta il faldone 33 del procedimento, si parla di appena 65mila euro tra intercettazioni (26mila euro), interrogatori, traduzioni, noleggio di auto e acquisto di registratori digitali (altri 39mila euro), a cui vanno aggiunti poco meno di 200 euro per le trasferte dei poliziotti. Eppure, secondo il Tempo le cifre sono ben altre: si parla di oltre mezzo milione di euro.
Al computo mancano infatti i cosiddetti costi fissi, come l'utilizzo della polizia giudiziaria (si calcola almeno un centinaio di uomini, specializzati nella ricerca a mafiosi, narcotrafficanti e serial killer) in un'indagine finita nel nulla, quando poteva essere usata per altro.
O come i costi per il noleggio dell'apparecchiatura utilizzata per geolocalizzare i cellulari delle partecipanti alle cene ad Arcore che, secondo il quotidiano, costa in media mille euro al giorno, anche se probabilmente si tratta di attrezzatura già in dotazione alla polizia, ma il cui utilizzo non è comunque a costo zero. E poi bisognerebbe aggiungerre i costi dei processi (stipendi dei giudici, dei cancellieri, del personale amministrativo, fotocopie)...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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