Egiziano il picchiatore del carabiniere

Arrestati due antagonisti: il 22enne straniero ha colpito il militare a terra con lo scudo

Chiara Giannini

Sono stati arrestati dalla polizia due dei presunti autori dell'aggressione di sabato scorso a Luca Belvedere, il carabiniere ferito negli scontri con gli antifascisti nel corso della manifestazione di Piacenza. A fermarli il personale della Digos di quella stessa città e di Torino in collaborazione con l'Arma. I due sono un cittadino egiziano, residente a Belgioioso (Pavia), regolare e con permesso di soggiorno, rintracciato a Pavia e accusato di essere colui che ha sottratto lo scudo al militare per poi colpirlo ripetutamente e un giovane italiano rintracciato a Torino, dove è residente. Nei suoi confronti l'accusa di aver fato inciampare Belvedere e di averlo più volte colpito con un'asta.

Adesso i due rischiano l'incriminazione per resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Gli inquirenti lavoravano da giorni al caso, anche perché il gesto era stato subito condannato dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, ma l'altro ieri anche dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che aveva definito «vigliacchi» gli aggressori. Il titolare del Viminale, invece, aveva chiarito: «Sabato scorso si sono svolte 150 manifestazioni in tutta Italia, in 149 non è successo nulla, a Piacenza c'è stata violenza contro un carabiniere che niente ha a che fare con l'antifascismo». L'intero mondo politico e civile era rimasto indignato da un gesto inaudito. Alcuni esponenti del Si Cobas, il sindacato a cui probabilmente sono iscritti gli aggressori, aveva giustificato la violenza, a loro dire «reazione alle manganellate dei carabinieri». Al Giornale alcuni esponenti sindacali avevano rilasciato le dichiarazioni shock. Ora sarà la giustizia a stabilire quale sarà la pena che toccherà ai due giovani. L'egiziano, peraltro, era stato inquadrato dalle telecamere della polizia e il suo fermo immagine era stato fatto girare nei circuiti delle forze dell'ordine e arrivato anche sui social. In un primo momento si era diffusa la voce che i responsabili del gesto fossero due giovani, uno di Lodi e uno di Modena, figlio di un esponente locale del Pd, ma le voci sono subito state smentite anche dal confronto dei nomi apparsi su Facebook con le foto dei profili, non corrispondenti. Il lavoro attento della Digos, in collaborazione con gli uomini dell'Arma, è servito a individuare i responsabili dell'aggressione a Belvedere che, lo ricordiamo, ha riportato nel corso dell'attacco una frattura scomposta alla spalla, per cui dovrà essere operato, e diverse contusioni.

Utile all'individuazione dei due giovani è stato soprattutto lo studio delle fotografie e dei video fatti da polizia e carabinieri durante la manifestazione di sabato scorso a Piacenza, a cui avevano partecipato oltre 200 persone, molte delle quali incappucciate e dotate di mazze, aste e oggetti atti a offendere. La situazione è degenerata quando il carabiniere Belvedere è caduto per terra, inciampato proprio a causa dello sgambetto del giovane italiano arrestato.

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