Gli elettori del Pd sempre meno pro migranti

Accogliere o no? Aumentano le risposte "non so". E ora "chiudere le frontiere" è la scelta più votata

Gli elettori del Pd sempre meno pro migranti

Oltre che sui mezzi di comunicazione e nel dibattito politico, l'«effetto Macerata» si è fatto sentire fortemente anche sugli atteggiamenti della popolazione. I cruenti episodi che si sono succeduti hanno scosso notevolmente i cittadini, acutizzando la sensibilità verso la problematica, già peraltro fortemente attuale, dell'accoglienza e della «gestione» degli immigrati.

In particolare, si sono manifestati nell'opinione pubblica due fenomeni paralleli, entrambi relativi alla questione dell'immigrazione: un incremento dell'ostilità verso l'accoglienza (un trend, quest'ultimo, che si era già rilevato nei mesi scorsi), ma anche, specialmente, un aumento notevole dello sconcerto verso ciò che sta accadendo in questi giorni, presente anche tra quanti, in passato, avevano espresso posizioni più «aperte» nei confronti della questione. Ce lo rivela un sondaggio, condotto questa settimana dall'Istituto Eumetra MR di Milano, intervistando un campione rappresentativo di popolazione al di sopra dei 17 anni di età. Agli interpellati è stato nuovamente posto un quesito ormai «classico» sulla opportunità di accogliere gli immigrati, che invita a scegliere tra tre opzioni: chiusura totale, parziale e apertura.

Il primo dato che colpisce, comparando i risultati odierni con quelli del passato, è la forte crescita di chi non riesce, tra le diverse alternative proposte, a trovare una risposta alla problematica sull'accoglienza (o meno) degli immigrati. Di chi, cioè, scombussolato dagli ultimi avvenimenti, non sa più che posizione prendere su di una questione su cui pure aveva un tempo un orientamento preciso, spesso tollerante e favorevole all'accoglimento. Ne è prova il fortissimo innalzamento delle risposte «non so» al nostro quesito, che vedono un incremento di ben 10 punti rispetto al maggio scorso (dall'1.5% all'11.5%), a scapito delle affermazioni più volte all'accettazione, più o meno regolamentata, dei flussi migratori. A non volere più rispondere su questa tematica sono specialmente le persone di sesso maschile, operai o assimilati, con basso titolo di studio, residenti nel nord-est.

Ma ciò che colpisce di più nei caratteri di questi non rispondenti al quesito è l'orientamento politico (misurato dalle intenzioni di voto). Anziché essere, come accade solitamente, distribuiti uniformemente o quasi in tutto il campione, essi sono infatti concentrati in due categorie ben precise di intervistati: gli elettori del Pd (ove le risposte «non so» raggiungono il 21%, vale a dire più di uno su cinque) e gli indecisi o i tentati dall'astensione (19% di «non so» alla domanda sull'atteggiamento da tenere verso i flussi migratori). È dunque nell'elettorato del Partito Democratico (e tra gli indecisi) che più si è manifestato il disorientamento: tanti, tra gli intervistati votanti potenziali del Pd hanno risposto «guardi, io non so più cosa pensare, non so proprio più cosa dirle».

A fronte di questa crescita delle risposte «non so», si registra una duplice decrescita. Da un verso, diminuisce, sia pur lievemente (dal 19 al 17%), la minoranza costituita dai fautori della posizione più «tollerante», quella che auspica che «bisogna accogliere tutti gli immigrati che arrivano perché spesso sono perseguitati nei loro paesi» e che è assunta più frequentemente dalle persone più giovani di età, con titolo di studio medio-alto.

Dall'altro verso, si comprime anche la percentuale di chi propone una soluzione intermedia: «bisogna accettare solo i profughi e respingere gli immigrati per motivi economici». Questa posizione passa dal 43% di consensi del maggio scorso era allora la maggioranza relativa al 34% di oggi, specie tra impiegati, insegnanti, casalinghe e tra gli elettori del Pd.

Si accresce invece, sia pure relativamente, la quota delle opinioni più drastiche, quelle che sostengono che «Bisogna respingere tutti gli immigrati perché l'Italia non può accoglierne ancora». Questa risposta attrae oggi il 38% del campione (era il 36% a maggio scorso) e diviene l'opzione attualmente più «gettonata».

A sorpresa, per alcuni, anche tra i votanti per il Movimento 5 Stelle.

È difficile prevedere gli effetti di questi trend sul voto. Ma non sorprende che la questione immigrazione sia divenuta oggi uno dei temi più salienti della campagna elettorale.

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