Emilia, Bonaccini ha paura di perdere: "5 Stelle stiano con me"

Il governatore uscente dell'Emilia-Romagna e candidato del centrosinistra alle Regionali 2020, Stefano Bonaccini, non nasconde un certo timore per il possibile exploit del centrodestra a trazione leghista: "I 5 Stelle siano protagonisti con me"

Stefano Bonaccini, candidato alla presidenza in Emilia Romagna
Stefano Bonaccini, candidato alla presidenza in Emilia Romagna

"L'alleanza con i 5 Stelle in Emilia? Penso che sarebbe un'opportunità anche per loro". Stefano Bonaccini ci riprova. Un'altra volta. Dopo lo choc del tracollo del centrosinistra in Umbria, staccato di oltre 20 punti dal centrodestra, il governatore uscente dell'Emilia Romagna - e candidato del Pd per un secondo mandato a Palazzo Malvezzi - comincia ad avere paura.

Non lo tranquillizzano le parole di Nicola Zingaretti ("L'Emilia non cade, con Bonaccini si vince"). Lo spettro di un clamoroso ribaltone anche nella regione rossa per eccellenza potrebbe materializzarsi sul serio. Decretando così la fine del monopolio della sinistra in Emilia. È per scongiurare questa ipotesi che Bonaccini, in un'intervista a Repubblica, si rivolge ai dirigenti e agli elettori grillini. Chiedendo loro di appoggiarlo alle elezioni emiliane in programma il 26 gennaio. "Penso che sarebbe un'opportunità anche per loro, per questo non demordo. Oggi che insieme al Pd governano il Paese - spiega Bonaccini - potrebbero legittimarsi ancora di più come forza responsabile".

È proprio al concetto di responsabilità che fa appello il presidente dell'Emilia-Romagna, che da mesi fa la corte ai 5 Stelle. Il primo tentativo di abboccamento risale a settembre. Il Conte-bis era appena nato e il Pd credeva ancora nella possibilità di trasformare l'intesa di governo in un'alleanza più strutturata. Anche a livello locale. Di qui il "confronto di idee" con i grillini auspicato a settembre da Bonaccini. "C'è uno spazio importante di possibile collaborazione", spiegava il governatore, su temi quali "lavoro, diritti delle persone, lotta e prevenzione del dissesto idrogeologico, sanità e politiche educative e formative".

Un invito declinato con garbo da Luigi Di Maio, nonostante il parere opposto dei consiglieri regionali pentastellati. Che, a ottobre, hanno aperto a una possibile alleanza con i dem. Tanto che il capogruppo M5S, Andrea Bertani, aveva ammesso: "L’importante è la discontinuità forte sui temi. Se ci si vuole ragionare, questo è il momento". Da quel momento sono già passate due settimane. Senza che si siano registrati passi in avanti nella trattativa. Ma le urne incombono. Ecco perché Bonaccini ha lanciato un altro amo ai 5 Stelle.

Non solo i rappresentanti in Regione e al governo, ma anche quei "votanti grillini che erano scappati dal Pd". Che, tornando "a casa", renderebbero più salda la traballante poltrona del governatore dell'Emilia-Romagna.

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