Energia tascabile e "ricambi": ecco come vivremo nel 2037

A Roma 18 "grandi pensatori" prevedono cosa accadrà. Camperemo bene fino a 120 anni, senza democrazia

Energia tascabile e "ricambi": ecco come vivremo nel 2037

Roma - Sì cara, telefonami tra vent'anni, quando avrò la barba più bianca. Ma stai tranquilla, non saremo vestiti da torero, come cantava Lucio Dalla, con una torta in mano e l'orecchio puntato verso il cielo. No, nel 2037 avremo in tasca una carta con la nostra dotazione di energia, potremo cambiarci una gamba o farci un seno nuovo con una stampante 3D, gireremo in auto elettriche alimentate dal sistema frenante dei treni e non mangeremo pillole colorata bensì succose carbonare, se mai riusciremo a bloccare il riscaldamento globale. I sordomuti parleranno, le donne saudite si toglieranno, forse, chissà, il velo, però l'intelligenza artificiale aumenterà le discriminazioni sessuali e razziali. Ah, dimenticavo: morirà la democrazia.

Il futuro è chiaro, anzi è molto fosco. Ne parlano, per prevederlo a almeno ragionarci un po' su, diciotto economisti, bioingegneri, ricercatori, sognatori e cervelloni, riuniti al Tedx Roma 2017, la costola italiana del Technology Entertainment Design fondato nel 1984 da Richard Wurman e Harry Marks che a Vancouver ogni anno ipotizza il nostro domani e sforna premi Nobel. Le prospettive, dicono, non sono confortanti. Secondo Manuel Ruiz, preside dell'Istituto de Empresa, il progresso mal gestito ha ucciso il sogno americano e messo a rischio la democrazia. «La tecnologia ha cambiato le regole dell'economia e fatto collassare il sistema liberale». Vie d'uscita? «Un nuovo contratto sociale». Per Giulia Baccarin, leader di aziende di modellistica predittiva, «l'intelligenza artificiale ci sta sfuggendo di mano: ormai dai nostri post su Facebook si può capire quando ci coglierà la depressione». E se Philip Zimbardo, presidente per decenni della American Psicology Association, si presenta con la maglietta di Superman per invitare la platea a trasformarsi nell'eroe che dovrà battere il male prossimo venturo, ecco Alexander Betts, professore Affari internazionali a Oxford, che sostiene che solo nuove politiche di ospitalità e per i giovani ci salveranno.

Va bene, in futuro non saremo democratici però almeno staremo meglio. Vivremo forse fino a 120 anni, sostiene il nutri-gerontologo Kris Verburgh, grazie a un'alimentazione mirata e agli organi di ricambio. Mangeremo bene. «Negli anni 60 - dice Carlo Alberto Pratesi, ordinario di Marketing a Roma Tre -, nei film di Kubrick e Spielberg, si ipotizzava che avremmo ingoiato pillole. Invece oggi il 63 per cento dei giovani italiani vuole diventare chef». E staremo più comodi, visto che, come spiega Morgan Linton, boss della Bold Metrics, andremo dal sarto anche per le bici e i sedili dell'auto. Anna Carolina Tortora è un genio dell'energia, infatti la chiamano batteria-ninja. «Tra vent'anni - avvisa - non si sprecherà un solo movimento.

L'effetto dello spostamento dei treni farà viaggiare le auto elettriche che, muovendosi su un asfalto speciale, accenderanno i semafori. L'energia? Niente paura, la terremo nel portafoglio, la scambieremo come dei soldi». E chi farà il caffè?

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