Ennesima tegola sulla casa: bloccati i soldi di chi vende

Chi compra può congelare la cifra versata per l'acquisto. E gli interessi vanno allo Stato. L'ira dei proprietari

Ennesima tegola sulla casa: bloccati i soldi di chi vende

È l'ennesima stangata sui proprietari di immobili. Una tassa, non nel senso classico, ma sicuramente negli effetti, che tanto piacciono al sempreverde partito della patrimoniale: soldi allo Stato e disagio ai contribuenti. Nella legge concorrenza, seminascosta, c'è una norma che realizza uno degli incubi di chi deve vendere casa. E anche degli agenti immobiliari, che infatti hanno denunciato «l'abominio» contenuto nella norma entrata in vigore martedì. Si chiama «deposito del prezzo al Notaio».

In sintesi, spiega Paolo Righi, presidente nazionale della Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari, le parti o anche una di loro potrà richiedere al notaio di trattenere la cifra versata dal compratore che poi verrà depositata su un conto corrente fino alla trascrizione del trasferimento dell'immobile. Per legge, il tempi massimo per una trascrizione è di 30 giorni, la media è di 15 giorni. Non molto, ma quanto basta per creare problemi. Anche grandi. «Si interrompono le vendite a catena, cioè la vendita di un immobile e l'immediato acquisto di uno nuovo, che sono quelle più diffuse in Italia», spiega Righi. «Sarà quasi impossibile per chi vende casa impegnarsi all'acquisto di un nuova abitazione, non potendo contare sul denaro proveniente dalla vendita del proprio immobile».

Un compratore, dopo un preliminare, potrà ad esempio bloccare la vendita perché ha rilevato delle irregolarità. «Il compratore si troverà a passare da proprietario a debitore. Con un immobile trasferito e senza i soldi». Tocca poi alla giustizia civile dirimere il contenzioso. Con i tempi che tutti conosciamo. «È un arma nelle mani del compratore, che potrà a questo punto usare la sua capacità coercitiva», commenta il presidente Fiaip. In altre parole, il compratore si potrà trovare nella condizione di «ricattare» chi vende casa.

Che, vista la situazione, nella maggior parte dei casi non è privilegiato. La stangata fiscale sulla casa e il conseguente crollo dei prezzi del mattone hanno penalizzato i proprietari oltre ogni misura. La legge sulla concorrenza ci aggiunge un carico.

Ma poi c'è il risvolto «esilarante», segnalato dagli agenti immobiliari. Gli interessi del conto corrente dove verranno depositati i soldi, vanno allo Stato. Che, secondo la legge, li destinerà alle Piccole e medie imprese. «Nemmeno la cortesia di reinvestire nello stesso settore, magari finanziando l'edilizia nelle aree terremotate», commenta Righi.

La norma e stata concepita nel 2013, ma la sua attuazione è slittata fino a ieri per le resistenze di notai e del settore immobiliare. Il governo si aspettava di ottenere qualche entrata extra. Oggi, spiega Flavia Fiocchi, presidente del Consiglio del notariato dell'Emilia Romagna, le banche non danno interesse pertanto la norma non porterà alcun beneficio fiscale, ma solo costi per il notariato.

Quando i tassi aumenteranno lo Stato potrà sperare di incassare qualcosa. L'interesse sulla cifra della singola compravendita è poca cosa. Ma il dato complessivo è potenzialmente di tutto rispetto. Ogni anno ci sono circa 500mila compravendite per un importo medio di 100 mila euro.

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