Enrico Mentana: "Il Quirinale ora spetta al centrodestra"

Il direttore del tg La7 va all'attacco del Partito democratico: "È come se avesse terminato il repertorio. Dove è finita la sua anima?"

Enrico Mentana: "Il Quirinale ora spetta al centrodestra"

Enrico Mentana a gamba tesa sulla politica attuale e sull'esecutivo giallorosso: "È sempre più difficile orientarsi, perché abbiamo di fronte un governo nato da convenienza e necessità. Con l’urgenza di togliere di mezzo l’alternativa peggiore per chi lo sostiene, vale a dire il voto". Tuttavia è difficile prevedere quanto possa durare questo matrimonio: "Salvini, Di Maio e il Pd hanno detto tutto e il contrario di tutto. Se ci soffermiamo sulle liti quotidiane viene da pensare che tutto debba crollare domani. Se osserviamo il nervosismo di Salvini, invece…". Ha definito "un po’ triste" lo scontro in Senato tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini: da una parte il premier avrebbe dovuto "tenere la misura, senza rispondere come fosse una rissa da bar"; dall'altra l'ex ministro dell'Interno "ha preso di mira Conte fin dal primo giorno".

Mes

Il direttore del tg La7 non ha speso parole al miele nei confronti del presidente del Consiglio: "Certo, un avvocato sconosciuto si è trovato improvvisamente accanto ai potenti, e su questo ho notato in lui un certo compiacimento". Tuttavia non crede alle accuse di aver svenduto l'Italia: "Per fare una cosa del genere bisogna essere dei geni del male. E di Conte si possono dire tante cose, ma non questo". Anche perché sul fondo salva-Stati non è ancora detta l'ultima parola: "Abbiamo il vizio di pensare al nostro Paese come l’Italietta che non conta nulla, ma restiamo una delle maggiori potenze industriali dell’Unione europea". E si è detto colpito dal paradosso del Partito democratico: "Sta nel fatto che il Mes, varato con il governo gialloblù, venga difeso dall’unico partito che era all’opposizione, cioè il Pd. Il quale adesso si ritrova col cerino in mano. Ma del resto sono saltati tutti i ruoli".

Di Maio-Salvini

Ultimamente si vocifera un possibile ritorno di fiamma tra Luigi Di Maio e il leader della Lega: "È impensabile che la Lega faccia un passo senza Fratelli d’Italia. Meloni marca a uomo Salvini. E poi che interesse ha Di Maio a mettere in piedi il terzo governo in due anni?". Eppure il capo politico del Movimento 5 Stelle e Salvini stanno insistendo sui medesimi temi: "Di Maio ha sempre pensato che la maggioranza degli italiani non sia di sinistra, e s’interessi dei temi cari al sovranismo. Non c’è un avvicinamento tra i due, ma solo una più accesa competizione per il consenso".

Renzi

Il giornalista, intervistato da La Verità, ha commentato anche la bufera giudiziaria che si sta abbattendo su Matteo Renzi: "Su questo tipo di inchieste sono sempre molto cauto. Non dico nulla su questo, come non ho mai detto una parola sui 49 milioni della Lega. Il garantismo è una cosa seria". Il fondatore di Italia Viva "avrà certamente un fianco scoperto, e questa inchiesta lo rallenterà, vediamo per quanto. Ma la scena politica non cambia per via di questa brutta vicenda". Il suo ruolo è stato indispensabile per la nascita del governo giallorosso, ma in questa fase "è una forza minore".

Ora la maggioranza si regge sull'asse M5S-Pd: "Sono loro che si guardano in faccia. Lo possiamo intuire anche nelle residue speranze, nel Pd, di trovare un patto purchessia per il voto in Emilia Romagna". Non è mancata una frecciatina nei confronti del Partito democratico: "Oggi nessuno conosce le sue idee. È come se avesse finito il repertorio. Ieri era il partito degli ultimi, oggi dei centri storici. Dov’è finita la sua anima?".

Quirinale

Mentana non ha usato mezzi termini sulla questione relativa alle varie nomine del presidente della Repubblica: "Per me è inconcepibile che, sempre per il bene delle istituzioni democratiche, il presidente della Repubblica debba essere sempre di centrosinistra". E ha lanciato un appello ben preciso a tutte le forze politiche: "Perché non scegliere insieme un presidente che magari sia anche un galantuomo di centrodestra? Se metà degli italiani votano centrodestra, perché non può esserlo il capo dello Stato? E lo dice uno che non vota da tanti anni, e non ha mai scelto quel versante".

Il direttore del tg La7 ha ovviamente precisato che non intende mettere al capo dello Stato una figura come il sindaco di Schio che non voleva le pietre d'inciampo per ricordare le vittime dell'Olocausto, ma ha riconosciuto che "ci sono personalità di centrodestra che possono ricoprire egregiamente quel ruolo. Se si sfatasse questo sortilegio, faremmo il bene di tutti".

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