Esplosione alla centrale del gas: "In Italia prezzi in salita del 5%"

Un morto al sito Baumgarten. Stop al flusso dalla Russia De Scalzi (Eni): «Da lì oltre il 30% del nostro fabbisogno»

Esplosione alla centrale del gas: "In Italia prezzi in salita del 5%"

Una vittima in Austria, lo stato di emergenza in Italia e il rischio che il prezzo del gas salirà nel nostro Paese fino al 5%. L'esplosione registrata nel più grande punto di ricezione di gas in Austria, al sito di Baumgarten, uno dei principali hub europei che porta gran parte del metano destinato dalla Russia al nostro Paese attraverso il gasdotto Tag, provoca un morto e 21 feriti, di cui uno in condizioni gravi. E costringe il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda a proclamare l'emergenza per approvvigionamento, dopo l'interruzione temporanea delle forniture dalla Russia.

«Ho sentito un enorme esplosione e all'inizio ho pensato che fosse un incidente aereo - ha raccontato all'Afp il fotografo Thomas Hulik, che abita poco lontano, in Slovacchia -. Poi ho visto un'immensa palla di fuoco». Non a caso sul posto, circa cinquanta chilometri a Est di Vienna, sono intervenuti almeno duecento vigili del fuoco, mentre enormi lingue di fumo si sono alzate per ore, visibili a chilometri di distanza. Il calore che si è sviluppato dopo l'esplosione è stato talmente forte che alcune auto parcheggiate si sono fuse. «Danni importanti» è il bilancio finale, dopo che il sito è stato evacuato, l'incendio spento e la struttura messa in «modalità sicurezza».

Ora bisognerà capire quali ripercussioni ci saranno, anche per il nostro Paese. Se lo stop alle forniture si chiuderà in queste ore «non ci saranno problemi», ha rassicurato l'ad di Eni Claudio Descalzi. «Se durerà qualche giorno o settimana», il gas mancante «lo possiamo compensare. Non c'è allarmismo tra gli addetti ai lavori. Con gli stoccaggi e le soluzioni alternative si può far fronte» alla situazione. Resta il fatto che il prezzo del gas «sta salendo». E quanto ancora salirà dipenderà «da quanto dura il problema in Austria». Dalla centrale austriaca - ha spiegato ancora Descalzi - «proveniva il gas che copre poco più del 30% del fabbisogno italiano (80% Eni)». Solo ieri «avremmo dovuto importare 57 milioni di metri cubi. Speriamo di usare il meno possibile gli stoccaggi». Perciò l'Eni sta «lavorando sul gas algerino, libico, sul gas da comprare da nord che passa dalla Svizzera. Vedremo quanto prenderne. Compensare al giorno non è facile».

Il sito di Baumgarten è il più grande punto di ricezione di gas in Austria, punto finale di una serie di condotte che arrivano principalmente dalla Russia e dalla Norvegia: riceve circa 40 miliardi di metri cubi di gas all'anno e lo ridistribuisce altrove in Europa, compresa la Germania e l'Italia settentrionale.

Calenda ha ricordato che «se avessimo avuto già oggi il Tap, non dovremmo dichiarare un'emergenza sull'approvvigionamento». Il colosso del gas russo Gazprom, che si affida al sito di Baumgarten per inviare gas ai clienti in tutta Europa, ha riferito che l'azienda «e sta facendo del suo meglio» per «garantire forniture di gas ininterrotte».

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