Nel febbraio 2013 oltre centosessanta tra deputati e senatori erano entrati baldanzosi in Parlamento con appuntate sul petto le Cinque Stelle di Beppe Grillo. Ma la storia degli onorevoli Pentastellati è stata travolta da screzi, espulsioni e abbandoni, al punto che dei 163 eletti in appena due anni ne sono rimasti 137. Hanno già lasciato, infatti, 17 senatori e 9 deputati sui 54 e 109 eletti al Senato e alla Camera. Qualcuno è andato via o si è dimesso perché in dissenso con la linea della premiata ditta Grillo&Casaleggio, qualcuno è stato cacciato dagli stessi guru del Movimento.
E l'emorragia non è certo finita. Secondo alcune indiscrezioni le manovre in vista del voto per il Quirinale - prima con la richiesta di fare dei nomi, poi con il secco "no" di Beppe Grillo e dei membri del "direttorio" a qualsiasi dialogo con il Partito democratico - ha creato mal di pancia e malumori tra i Cinque Stelle. Sarebbero ben dieci stavolta i parlamentari (nove deputati e un senatore) pronti a fare un passo indietro. Si vociferava potessero lasciare già domani, durante l'assemblea convocata proprio per chiarire la posizione del M5S nell'elezione del Presidente della Repubblica. Invece l'addio sarà formalizzato già alle 10 del mattino, quando è stata convocata una conferenza stampa annunciata dall'ufficio stampa degli ex grillini.
"Domani 27 gennaio ore 10 un gruppo di parlamentari annuncerà la propria fuoriuscita dal Movimento 5 Stelle", scrivono i dissidenti.Riuscirà Grillo a tenere almeno la metà dei suoi parlamentari sotto la propria bandiera entro la fine della legislatura? Intanto i suoi rappresentanti potrebbero scendere a quota 127...
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