Quel faccia a faccia segreto tra governo e Mattarella ​prima della cena Conte-Juncker

Giovedì scorso l'incontro riservato al Quirinale. Il capo dello Stato in pressing su Di Maio per riaprire il dialogo con Bruxelles

Quel faccia a faccia segreto tra governo e Mattarella ​prima della cena Conte-Juncker

Il faccia a faccia c'è stato. Ed è stato tenuto sotto traccia fino a oggi quando il Fatto Quotidiano ne ha rivelato i contenuti. A salire al Quirinale per conto del governo gialloverde, prima che il premier Giuseppe Conte si vedesse a cecna con il numero uno della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, sono stati tutti i massimi esponenti del governo. Che hanno voluto rassicurare personalmente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sull'effettiva volontà di dialogo con i vertici di Bruxelles per portare a casa la manovra economica senza che venga aperta la procedura di infrazione. Oltre al presidente del Consiglio, come riporta l'Huffington Post, erano presenti i vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi.

Dopo la missione di Conte a Bruxelles, il tavolo con l'Unione europea è formalmente aperto, anche se Palazzo Berlaymont ha fatto capire che senza nessun cambiamento alla legge di Bilancio l'avvio della procedura di infrazione è scritto. Il governo dal canto suo continua a mostrare ottimismo nella trattativa, chiedendo "tempi distesi", come ha spiegato il premier, per superare lo scoglio delle elezioni europee e far sì che gli investimenti previsti abbiano effetti ricostituenti per le imprese italiane. Sei mesi quindi e non tre, in attesa delle raccomandazioni formali che l'Ecofin dovrà prendere a gennaio e sperando, ovviamente, che non arrivi una decisione già nel meeting di inizio dicembre. A spinegere per il dialogo con le istituzioni europea si è sempre speso Mattarella che anche lo scorso giovedì ha voluto incontrare l'esecutivo per esortarlo a non insistere sulla linea dello muso contro muso con la Commissione europea. In quel vertice segreto, come rivelano oggi il Fatto Quotidiano e l'Huffington Post, Conte e i due vice premier gli hanno promesso che nelle prossime settimane si spenderanno per raffreddare gli animi e riportare la pace nei rapporti tra Roma e Bruxelles.

All'interno del governo gialloverde si è registrato un effettivo cambio di passo. E non solo per i toni delle dichiarazioni rilasciate alla stampa. "Il dialogo con l'Europa continua - ha assicurato Conte nei giorni scorsi - dialogo indispensabile per arrivare a soluzioni che siano soddisfacenti per tutti, Italia in primis". Rimane però un interrogativo. La trattativa sta già vertendo sulla modifica dei saldi finali? Il 2,4% finora aureo sembra ora modificabile. L'apertura arriva da fonti del Carroccio, che spiegano come "cambiare qualche decimale della manovra non sarà un problema, l'importante è che non si vadano a toccare i fondamenti della legge di bilancio, cioè la riforma delle pensioni e del lavoro, non ultimo gli aiuti alle imprese". Anche dal Movimento 5 Stelle è arrivata, nelle scorse ore, la tiepida conferma ai ritocchi. "Il presidente Conte ha tutto il nostro sostegno - ribadiscono fonti pentastellate - come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c'è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini. È essenziale che gli italiani possano trovare lavoro grazie al Reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali".

A conti fatti il governo starebbe ragionando su una riduzione dello 0,2% del deficit.

Una limatura che farebbe risparmiare tre miliardi e mezzo che verrebbero reindirizzati su altri capitoli di spesa. Non resta che capire se la limatura dello 0,2% basterà o no a Bruxelles. Di certo servirà tempo per un accordo definitivo.

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