"In Bosnia e lungo la rotta balcanica ci sono tra i 10 e i 15 mila migranti irregolari che vogliono venire in Europa" e se saranno smantellati i decreti sicurezza "ce li troviamo tutti a casa nostra". È l'allarme che il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha lanciato in un'intervista a La Stampa.
L'esponente leghista - che di recente ha proposto la costruzione di un muro di 243 chilometri lungo il confine con la Slovenia per arginare l'afflusso di persone provenienti dai Balcani - ha fatto filtrare un'evidente preoccupazione per il ribaltone in Parlamento che rischia di compromettere il lavoro svolto negli ultimi mesi, insieme all'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, per contenere l'immigrazione di massa proveniente dall'Est Europa.
Il Pd ha già annunciato che cancellerà i decreti sicurezza, mentre a poche ore dall'insediamento, come primo provvedimento, il governo ha impugnato la legge regionale friulana sull'immigrazione.
Ma Fedriga non molla: "Se pensano che cederò facilmente hanno sbagliato persona. Sono stato eletto con il 47% per tutelare la mia gente e la mia terra dall'immigrazione selvaggia. I soldi del Fvg devono servire ai disoccupati della Regione e non all'Afghanistan e al Pakistan. In un anno e pochi mesi abbiamo ridotto gli ingressi da 5 mila a 2.700". Quindi Fedriga ha commentato così l'impugnazione della sua legge sull'immigrazione: "Il governo ha esordito con un feroce attacco politico utilizzando le istituzioni".
Tuttavia, il governatore si è detto tranquillo, avendo presentato ricorso alla Corte Costituzionale.
"Ci darà ragione", l'augurio dell'esponente leghista, che ha escluso di voler incontrare il ministro per gli Affari regionali, Boccia: "Non vado a Roma per elemosinare". Anche perché, ha ironizzato alla fine Fedriga, "a Roma ci sono gli amici di Soros".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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