Berlino Sono accuse pesantissime. «Angela Merkel è corresponsabile della morte di mia madre»: a parlare è il figlio di Helmut Kohl, il cancelliere della riunificazione tedesca. Walter Kohl ha rilasciato un'intervista allo «Zeit Magazine» che riapre una ferita mai del tutto rimarginata della storia recente e rischia di scatenare un putiferio in Germania. Hannelore Kohl si suicidò oltre 15 anni fa, stremata da una malattia agli occhi.
Ma forse non solo da quella. «Io penso che la signora Merkel abbia una parte notevole nella sua morte», dice Kohl jr, 53 anni, oggi un manager nel campo dell'industria automobilistica. La vicenda cui si riferisce il primogenito del cancelliere più longevo e popolare della storia tedesca è quella dello scandalo dei fondi neri che travolse la Cdu nel 1999. Un episodio cruciale nella storia tedesca, uno spartiacque.
La giovane Merkel, allora capo organizzativo del partito cristiano-democratico, pubblicò «a sorpresa» un articolo sull'autorevole «Frankfurter Allgemeine Zeitung» in cui prese pubblicamente le distanze da Kohl, colpevole di non aver voluto rivelare l'origine di finanziamenti illeciti, affermando a chiare lettere che era giunto il momento di mettere da parte il vecchio leader. «Essendo una professionista della politica, Merkel sapeva bene che stava scatenando una slavina che avrebbe gravemente danneggiato mia madre e la mia famiglia», dice oggi Walter Kohl.
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