Linea dura nel M5S per i deputati siciliani coinvolti nell'inchiesta sulle firme copiate a Palermo. Beppe Grillo, fresco di richiesta di archiviazione per l'indagine a suo carico in seguito alla querela per diffamazione di Marika Cassimatis, propone ai probiviri di "valutare nuove sanzioni" per Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita "in seguito alle dichiarazioni dei portavoce sospesi - sottolinea - dal Movimento 5 Stelle riportate dai giornali in cui viene attaccato il candidato sindaco" di Palermo Ugo Forello. Le affermazioni sulla magistratura rilasciate dai tre "non coincidono con i nostri principi", aggiunge il garante. Grillo chiede poi ai capigruppo di Camera e Senato, Roberto Fico e Carlo Martelli, "di raccogliere le firme dei parlamentari necessarie per indire la votazione dell'assemblea dei parlamentari per procedere anche alla sospensione temporanea dal gruppo parlamentare dei sospesi, fino a che sarà in vigore la loro sospensione dal MoVimento 5 Stelle come già stabilito dai probiviri". Insomma, Di Vita, Nuti e Mannino erano stati sospesi individualemente in via cautelativa in seguito all'inchiesta della procura di Palermo, ma non ancora sospesi dal gruppo parlamentare tant'è che sul sito della Camera risultano regolarmente iscritti al M5S. A far infuriare Grillo è un trafiletto sul Corriere della Sera in cui Riccardo Nuti in cui sostiene di non avere nulla da dire al garante, "se non quello che gli abbiamo sempre detto e che lui non sente". Nuti spiega poi cosa non capirebbe il garante dei Cinquestelle: "Che, decidendo in una prima fase di non rispondere ai pm, ci siamo avvalsi di una facoltà prevista dal Codice. Fatte le indagini, un mese fa, ci siamo sottoposti a interrogatorio e saggio grafico, depositando due memorie per spiegare la montatura ben organizzata nel Movimento". Organizzata, precisa, "da chi poi ha lavorato alla designazione dell'attuale candidato a sindaco di Palermo, Ugo Forello". La querelle sulla sospensione-non sospensione alimenta lo scontro con il Pd. Ieri Luigi Di Maio aveva dichiarato che i deputati erano stati sospesi già in autunno, ma il capogruppo dei deputati Pd Ettore Rosato aveva replicato: "Sospesi... Ma da cosa? Guardate sul sito della Camera, risultano tutti ancora del M5s, intervengono per conto del gruppo, una di loro continua a sedere regolarmente nell'Ufficio di Presidenza della Camera come loro rappresentante", riferendosi a Mannino. E oggi rincara: "Ma non erano già sospesi, come ha affermato ieri Luigi Di Maio? È falsa la notizia di oggi o quella di ieri?". M5S e Pd continuano ad attaccarsi sul salvataggio dell'Unità con un botta e risposta tra i Cinquestelle e il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi con Grillo che gli dà del "furbetto" e lui che replica: "Beppe Grillo mi ha fatto 10 domande e ho risposto. Lui non ha risposto alla mia. È falso, falso come le firme di Palermo". Bonifazi fa riferimento al suo quesito su chi sia il proprietario del blog 'beppegrillo.it'.
Sempre sul blog Luigi Di Maio sferra l'attacco a Matteo Renzi, accusandolo di diffondere 'fakenews' che "inquinano il dibattito pubblico". E lancia il guanto di sfida al candidato segretario del Pd: "Quando vuole, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, noi siamo disponibili ad un confronto con lui".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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