Bankitalia blinda la legge Fornero: "Non va smontata". Salvini e Di Maio: "Non ci fermate"

Fmi a Bankitalia a gamba tesa sul governo: "Non toccate la legge Fornero". Ma Di Maio li zittisce: "La prossima volta candidatevi alle elezioni". E Salvini: "Abolirla è un'opera di giustizia sociale"

Bankitalia blinda la legge Fornero: "Non va smontata". Salvini e Di Maio: "Non ci fermate"

Prima l'altolà è arrivato dal Fondo monetario internazionale (Fmi), poi è stata la volta della Banca d'Italia che ha rincarato la dose. Al centro del dibattito la riforma delle pensioni inserita nella manovra economica dal governo gialloverde. Il governo non vuole sentir ragioni e subito ha risposto che dal pacchetto di misure, mai e poi mai, verrà tolto il provvedimento che di fatto permette di mandare in pensione la legge fatta dall'ex ministro al Welfare Elsa Fornero. "Nessuno ci potrà fermare - tuona il vice premier Matteo Salvini - l'economia crescerà anche grazie alla modifica della legge Fornero, un'opera di giustizia sociale che creerà tanti nuovi posti di lavoro".

Già nei giorni scorsi, a margine del quarto Forum internazionale di Conftrasporto-Confcommercio, a Cernobbio, l'economista Lucrezia Reichlin aveva levato il peana a difesa della riforma del governo Monti nel 2011. "Senza - aveva detto - probabilmente l'Italia sarebbe dovuta andare in un programma come ci sono andati la Grecia, il Portogallo e l'Irlanda. Questo sarebbe stato lo scenario alternativo". uno scenario drammatico che, però, trova conferme nella rivelazione fatta ieri sera da Mario Monti ai microfoni di In mezz'ora (guarda il video). In quei giorni, proprio mentre il governo obbligava il Paese a pesanti misure di austerity imposte da Bruxelles, il premier parlava al telefono con George Soros sull'eventualità di far intervenire la Troika in Italia. Da allora sono passati sette anni, ma il sistema economico e finanziario si ritrova in una situazione piuttosto simile. Lo spread in salita e piazza Affari in affanno. Ora, però, il governo si è riproposto di smontare, poco alla volta, quella riforma delle pensioni che è costata parecchie lacrime a parecchi lavoratori.

La riforma gialloverde del sistema previdenziale non piace, però, al Fondo monetario internazionale e alla Banca d'Italia. "In Italia - si legge nel report dell'istituto guidato da Christine Lagarde (leggi qui) - le passate riforme pensionistiche e del mercato del lavoro dovrebbero essere preservate e ulteriori misure andrebbero perseguite, come una decentralizzazione della contrattazione salariale per allineare i salari con la produttività del lavoro a livello aziendale". Anche per il vice direttore generale di via Nazionale, Luigi Federico Signorini, è "fondamentale non tornare indietro" sia sulla sostenibilità sia sull'equità intergenerazionale del sistema pensionistico italiano, "soprattutto quando i rischi per la sostenibilità dei conti pubblici aumentano anche a causa del peggioramento delle proiezioni demografiche".

Le critiche si infrangono contro un muro indistruttibile. Il governo, infatti, non vuole sentir ragioni di farsi dettar l'agenda. "Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima si volta si presenti alle elezioni con questo programma", sbotta Luigi Di Maio ricordando che la Fornero non è mai stata votata dagli italiani e che la sua riforma "è stata un esproprio di diritti e democrazia" che ora l'esecutivo vuole "rimborsare".

Anche Salvini, intervenendo al G6 (guarda il video), usa toni piuttosto duri: "Più mi dicono che non si può toccare la legge Fornero, più sono convinto sia un mio dovere". E stralcia i pronostici della Banca d'Italia. "Non cresceremo dello zero virgola: questa è una manovra che inietta energie, soldi e posti di lavoro nel Paese. Non ci sono piani B, C e D".

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