"Abroghiamo la legge Mancino". Dopo mesi di polemiche sul presunto "allarme razzismo" dovuto - secondo la sinistra - dalla politica anti migrazione del nuovo governo e in particolare di Matteo Salvini, il ministro Lorenzo Fontana punta il dito contro "globalisti e suoi schiavi" che usano la xenofobia come "arma ideologica" per accusare gli italiani.
"I fatti degli ultimi giorni rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l'intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico", scrive il ministro della Famiglia e della Disabilità, "Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni".
Fontana prende ad esempio il caso di Daisy Osakue, la dicobola azzurra finita bersaglio di una "banda" di ragazzini che lanciavano uova e diventata per giorni simbolo della lotta al razzismo. "Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n'era neanche l'ombra", dice Fontana, "Se c’è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani".
Per il ministro l'obiettivo dei globalisti è quello di imporre il pensiero unico perché "un popolo che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura, perché non è strumentalizzabile".
La soluzione? abrogare la legge Mancino del 1993 che sanziona e condanna tutto ciò che è legato all'ideologia nazifascista. Ma, continua Fontana, "in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato".
Parole che trovano il consenso di Matteo Salvini: "Alle idee, anche le più strane, si risponde con le idee, non con le manette", ha detto il ministro dell'Interno, che da tempo si batte per l'abrogazione della
legge.Ma - come immaginabile - il post di Fontana ha scatenato la bufera. Insorge soprattutto la sinistra che parla di "complotto". Pd e Leu chiedono a Salvini di riferire subito in Parlamento per dire se è un'iniziativa personale o del governo.
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