Attilio Fontana torna sulla sua frase sulla razza bianca, definendola "infelice", ma sostiene che l’uscita gli ha fatto guadagnare consensi. "La frase sulla razza bianca è stata un’espressione infelice, ma ascoltando tutta la frase si capiva che il mio non era un discorso razzista ma logico. Tant’è che, dopo, nei sondaggi sono salito e più di una persona mi ha fermato per strada per spronarmi ad andare avanti e non mollare. Quello scivolone ha fatto sì che il mio ragionamento venisse compreso immediatamente da tutti. E poi c’è da ammettere che ha risolto in un secondo il problema di farmi conoscere". "La mia posizione" sull’immigrazione è razionale", rivendica il candidato del centrodestra. "Ci sono un miliardo di persone che vogliono venire in Europa, non possiamo permetterci di accoglierle. Un governo serio deve porsi il problema, denunciarlo e trovare una soluzione, non accoglierli senza avere le case dove metterli e un lavoro da garantire".
"Se sarò eletto - chiarisce Fontana - la prima cosa che farò è espellere i centomila clandestini che ci sono in Lombardia: persone abbandonate a loro stesse che costituiscono un enorme problema sociale e di sicurezza. Da amministratore cittadino ha ben presente l'allarme che destano nei cittadini gli eserciti di immigrati allo sbando nelle nostre strade e vicino alle stazioni.
In un anno e mezzo dal mio addio, quella di Varese è diventata un Far West. E quella di Bergamo non fa differenza. D'altronde al sindaco Gori che importa, abita in un villone con un muro altissimo, neppure li vede gli immigrati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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