«Voglio dire che con Raffaele abbiamo avuto una discussione molto forte... lui ha più capelli di me, è più alto, ci siano dati i cazzotti, io poi sono scappato, lui mi ha inseguito, ma alla fine abbiamo fatto la pace. E oggi abbiamo recuperato l'unità».
Silvio Berlusconi apre la riunione del comitato di presidenza del partito ufficializzando la «pax azzurra» e riannodando i fili del suo antico rapporto con Raffaele Fitto. Un atto formale che dopo il grande freddo della precedente riunione - in cui tra i due era andato in scena un confronto dialettico dai toni decisamente aspri - serve a riconsegnare unità e compattezza a Forza Italia, alla vigilia del confronto politico e parlamentare sull'Italicum e sulla legge di Stabilità. Una sorta di abbraccio pubblico che fa seguito a un pranzo durato quattro ore in cui Berlusconi - insieme allo stesso Fitto, a Gianni Letta, Denis Verdini e Niccolò Ghedini - aveva costruito le premesse per la successiva, pubblica riconciliazione. Un incontro ristretto - nato da una telefonata avvenuta lunedì pomeriggio - che, a dar retta alle voci, sarebbe stato accompagnato da parole di chiarimento, ma anche da attestati di reciproco affetto tra i due.
Per Fitto si tratta di una rilegittimazione interna e di un riconoscimento importante, anche se non accompagnata dall'assegnazione di un vero e proprio incarico. D'altra parte è stato proprio l'europarlamentare pugliese a rifiutare nel corso dei mesi diverse proposte che puntavano ad assegnargli un ruolo preciso dentro Forza Italia. Lui stesso, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse nell'aria una sua nomina a responsabile organizzativo del partito, ha chiuso la porta: «Lo escludo, come tutti sanno non è mai esistito un tema che mi riguarda dal punto di vista di questo tipo di ruoli. Il lavoro che si sta facendo ha l'obiettivo che il nostro partito recuperi un ruolo chiaro, e mi sembra che ci siamo».
D'altra parte è proprio Berlusconi a promettere davanti allo stato maggiore del partito che «nei prossimi giorni discuterò con Raffaele del rilancio e della rifondazione di Forza Italia e ascolterò suggerimenti su come rafforzarla a livello territoriale». E con altrettanta convinzione il presidente del partito stabilisce di appoggiare gli emendamenti alla legge di Stabilità illustrati dallo stesso Fitto, Daniele Capezzone e Rocco Palese, alla presenza di 32 parlamentari. In sostanza un riconoscimento concreto della centralità della componente «fittiana».
E la definizione di una base programmatica fondata sul grande classico «meno tasse e meno spesa», una piattaforma su cui ha molto lavorato lo stesso Capezzone e che dovrebbe rappresentare un punto di ripartenza per l'azione politico-parlamentare di Fi. Un cambio di passo che, al netto della porta socchiusa sulle riforme, escluderà qualsiasi forma di «soccorso azzurro» sia sulla manovra che sul Jobs Act.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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