Roma - Forza Italia è un ring. Confuso però: magari fosse un duello; qui siamo al tutti contro tutti con colpi sotto la cintola, graffi e battute sarcastiche. Il tutto a mezzo stampa e/o lanci di agenzie: Brunetta che sbeffeggia Toti che tende la mano al «dissidente» Fitto; Mariarosaria Rossi che va all'attacco di Verdini che si ribella. Insomma, il clima è da stracci che volano. Su una cosa sono d'accordo tutti: Renzi è stato spudoratamente disonesto; ma il partito ribolle e pesa ancora la lacerazione sul voto a Mattarella.
Mariarosaria Rossi, considerata fedelissima del cerchio magico, ribadisce il suo j'accuse nei confronti di chi ha condotto le trattative del Nazareno, Verdini e Letta. Non era uno sfogo quello di sabato in Transatlantico visto che a Repubblica ribadisce: «Mi sembra chiarissimo il fallimento - risponde a una domanda sui due - Mi sarei aspettata, specie da parte di Denis, una presa di responsabilità pubblica di questo fallimento». Richiamato in causa così prepotentemente, Verdini replica sarcastico sul «duo»: «Abbiamo fatto anche un contratto con l'Rca per cantare qualche canzone visto che siamo un duo. Sono idee della Rossi che io non condivido e non comprendo». E ancora: «Dimissioni? Non sono nel mio dna e non ne vedo le ragioni». Tanto per far confusione, c'è chi dice che Verdini e Fitto stiano facendo comunella. E Denis: «Io e Fitto stiamo litigando da tempo». Già, Fitto: in queste ore se ne sta quatto, in un silenzio eloquente. Non vuole infierire con un «Avevo ragione io» e dice soltanto «Sono lieto per la buona notizia dello sconto a Silvio Berlusconi. È un piccolo segnale, ma comunque positivo».
Ma anche su Fitto va in scena un ruvido botta e riposta tra Toti e Brunetta. Il primo dà ragione alla Rossi su Verdini e tende la mano all'eurodeputato: «A Fitto voglio fare appello per assumersi delle responsabilità. Lui ha fatto un'opposizione a viso aperto, gliene va dato atto. Ora trasformi le idee di opposizione in idee di gestione, entri dentro con patto generazionale, un patto dei quarantenni. Non è il momento delle divisioni. Io, Fitto, la Rossi, la Bergamini, abbiamo la stessa età e siamo tutte persone che credono nel centrodestra e nella sua ricostruzione». Ma Brunetta la mano tesa la morsica: «Ha ragione Toti a proporre patti generazionali come risposta ai bisogni del Paese. Io allargherei l'intuizione di Toti. Oltre al patto dei quarantenni con Toti e coscritti, vedo molto bene il patto dei settantenni con Berlusconi, quello dei sessantenni con Brunetta e Romani, quello dei cinquantenni con Daniela Santanchè, dei trentenni con Calabria e Giammanco, quello dei ventenni, giù fino al patto delle giovani marmotte. Uno per tutti, tutti per Toti».
E il consigliere politico di Berlusconi risponde: «Per quarantenni intendo tutti coloro che hanno quell'età nello spirito, non all'anagrafe. E che guardano con fiducia al futuro di Fi». E pure l'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, dice ironico: «È bastato che Toti citasse la parola 40enni parlando di futuro del partito per creare il panico fra i Senatori di Forza Italia. Occhio che dico 30enni io!». Nel marasma, Michaela Biancofiore chiede un congresso: «Berlusconi riparta dalle regole e dalla democrazia per scegliere la squadra. Anticipazione del congresso al 2015 e stop ai nominati».
I reciproci sospetti sul voto del capo dello Stato si mischiano alle polpette avvelenate e tinte di azzurro. L'ultima: alcuni mettono in giro la voce che Daniela Santanchè sia pronta a saltare sul Carroccio.
Secondo il sito Lettera43 la Santanchè sarebbe in procinto di passare alla Lega ma la deputata smentisce secca: «Pur essendo la sbornia di Capodanno ormai lontana vedo che gli effetti dell'alcol fanno brutti scherzi. Non solo smentisco, ma dispiacendo forse qualcuno, confermo la mia assoluta volontà di rimanere in Forza Italia e al fianco del presidente Berlusconi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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