Fotomontaggio della Kyenge, per i giudici non è satira

Il tribunale di Roma condanna per diffamazione a un anno e mezzo Fabio Rainieri. Salvini: "Alla faccia della Libertà di Satira!"

Fotomontaggio della Kyenge, per i giudici non è satira

Vietato fare fotomontaggi su Cecile Kyenge. Proprio nei giorni in cui si piange ancora per la strage dei giornalisti e vignettisti satirici di Charlie Hebdo, il tribunale di Roma ha condannato Fabio Rainieri, segretario regionale della Lega nord Emilia-Romagna, reo di aver diffamato l’ex ministro dell’Integrazione con un’immagine, pubblicata su Facebook, che la raffigurava con il volto di una scimmia.

Il leghista è stato condannato per diffamazione aggravata da discriminazione razziale a un anno e tre mesi di reclusione e a pagare un risarcimento di 150 mila euro alla Kyenge che attualmente siede a Bruxelles come europarlamentare del Partito Democratico. Secondo la vittima risarcita, "istigare le persone a considerare i neri come animali – spiega la Kyenge - non è satira, né critica, ma solamente un reato ed è proprio per questo che trovo altrettanto grave la decisione della Lega Nord di non discostarsi dalle posizioni sostenute da Rainieri. In questo modo è l’intero partito a rendersi corresponsabile delle sue azioni". Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha infatti difeso su Facebook il suo dirigente di partito rivendicando il diritto alla libertà di satira: “Neanche a un ladro o a uno spacciatore danno una condanna così, pazzesco”.

L’ex candidato governatore Alan Fabbri che ha portato la Lega emiliana al 20% ha, invece, causticamente dichiarato: “Non entro nel merito della sentenza perché non sono un giudice, credo la

battaglia politica della Lega debba essere fatta sui contenuti e noto che il ministero di Kyenge era così utile che il Governo Renzi l’ha abolito e lei è stata spostata dall’Italia all’Europa. Ecco cosa ci ha lasciato: il nulla”.

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