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Gasparri-Freccero Sulla tv di Stato scoppia la pace tra i due «nemici»

Gasparri-Freccero Sulla tv di Stato scoppia la pace tra i due «nemici»

Roma Maurizio Gasparri e Carlo Freccero. Anni di scontri all'arma bianca, tra personalità forti, abituate a toni vigorosi e argomentazioni eclettiche, a paradossi e iperboli dialettiche. Il primo da sempre impegnato a lottare contro lo strapotere del centrosinistra nell'informazione Rai, «in Vigilanza ormai ho il posto personalizzato» scherza, il secondo a creare televisione, sperimentare e lottare contro censure, vere, presunte o potenziali.

L'incontro tra i due apparenti opposti viene organizzato da Lettera 22 di Paolo Corsini e moderato dal direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, che con Freccero ha stabilito un rapporto molto forte - «una empatia tra mondi opposti», dice Freccero - partendo dalla comune vocazione intellettuale.

Il libro del direttore di Rai Due, «Fata e strega. Conversazioni su televisione e società» è l'occasione per rendere pubblico un dialogo tra Gasparri e Freccero i cui spigoli si sono smussati nel tempo con l'acquisizione di un rispetto reciproco. «Freccero è indiscutibilmente un protagonista della televisione contemporanea, fa parte della storia della Rai. Lui per me è sempre stato un interlocutore polemico. Poi ci siamo ritrovati nella critica a Campo Dall'Orto. Io nel tempo sono diventato un sostenitore del servizio pubblico perché la Rai ha un audience che gli altri non hanno. Non mi piace il provincialismo italiano».

Freccero di fronte al plauso del nemico-amico Gasparri finge imbarazzo. «Sono abituato a essere sottoposto all'interrogatorio in Vigilanza, non lo sono a essere lodato» scherza. Poi spiega il senso del suo libro. «Oggi nei quotidiani la foto di prima pagina, Instagram, ha preso il posto dell'articolo di fondo. Mediaset arriva a fine anni 70 e rivoluziona la tv. Oggi Internet domina tutto, ma ogni medium innovativo che diventa centro di potere si trasforma in strega. La tv generalista vola basso, i tamarri guardano altro e anche le fasce alte. Il Tg2 fa politica estera e ripercorre la storia, fa qualcosa di diverso. Ma è drammatico che ormai dopo 8 minuti si passi all'infotainment. Ma questa esperienza a Rai Due per me è importantissima perché volevo misurarmi con l'era delle piattaforme, con la nostra Rai Play. E per l'autunno sto preparando un palinsesto meraviglioso».

Un riferimento quello alle piattaforme che fa subito scattare la battuta di Maurizio Gasparri: «Io su Internet ritrovo tutto. E già so cosa vedrò stasera: Lilli Gruber che ieri annunciava la sconfitta di Netanyahu in Israele».

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