Gentiloni ottiene la fiducia ​in un Senato semideserto

Il Senato ha votato la fiducia al Governo Gentiloni. I votanti sono stati 268. I sì sono stati 169, i no 99. Ieri Gentiloni aveva anche ottenuto la fiducia della Camera. La discussione generale è iniziata intorno alle 9,45 e alle 15 è prevista la prima 'chiama' dei senatori per il voto palese. Come alla Camera, anche qui l'aula è semideserta, con i banchi delle opposizioni semideserti e gli scranni dei ministri quasi vuoti. Assenti Lega Nord, M5S e Verdini con gli altri senatori di Ala.

I 35 senatori M5s in mattinata hanno polemicamente lasciato sui loro banchi deserti una copia della Costituzione. Di fatto la forbice di voto prevista per il voto oscillava dai 166 ai 172 con la presenza dei ministri, dei senatori a vita e di tutta la maggioranza. Una parte dell'opposizione ha lasciato i banchi di palazzo Madama. A disertare il voto sono stati i parlamentari della Lega Nord e anche quelli del Movimento Cinque Stelle. gentiloni al Senato non avrà vita facile e dovrà i voti col pallottoliere. I 18 senatori di Ala di Verdini hanno voltato le spalle al nuovo premier che li ha tenuti fuori da incarichi ministeriali. Il governo invece ha guadagnato, a sorpresa, due sì non previsti, quelli dei senatori ex Sel Dario Stefano e Luciano Uras. In seguito il Movimento 5 Stelle del Senato non ha scelto l’Aventino e alla seconda chiama del voto di fiducia al governo Gentiloni, ha votato in massa no. Sono stati in 30 su 35 a esprimere il voto contrario.

A differenza dei deputati che ieri hanno abbandonato l’Aula della Camera, al Senato, alla luce dei numeri diversi e delle incognite del voto, si è preferito, viene spiegato, partecipare al voto per fare sentire il peso dell’opposizione e il peso dei 20 milioni di No al referendum.