Giubileo, sicurezza improvvisata. Metal detector e telecamere ko

A una settimana dall'apertura ufficiale è tutto in alto mare tra intoppi, errori e ritardi

Giubileo, sicurezza improvvisata. Metal detector e telecamere ko

Tra gli albergatori romani circola una stima dell'incremento dei visitatori per il Giubileo ben differente da quella del governo (30 milioni di pellegrini): solo 500mila arrivi in più del solito. Il calcolo, a differenza di quello ufficiale, tiene conto del saldo tra i pellegrini in più che arriveranno e i turisti non religiosi che sceglieranno di non venire a Roma per timore del caos e dello spettro di attentati. E forse sotto sotto questa stima al ribasso non dispiace nemmeno a Palazzo Chigi, perché se davvero si realizzasse il previsto tsunami di pellegrini, la città rischierebbe di vivere dodici mesi di passione, più che un anno santo. Ieri intanto, il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha notevolmente avvicinato le due previsioni: «Ci aspettiamo non più di dieci milioni di persone».A una settimana dall'apertura della Porta santa della basilica di San Pietro prevale la sensazione di un evento affrontato alla buona, un Giubileo dell'improvvisazione. Partiamo dalla sicurezza: nonostante l'arrivo di 700 uomini in più che presidiano i punti sensibili della città, tra gli operatori di polizia c'è un malcontento che il Questore reprime con provvedimenti disciplinari e, nel caso degli agenti intervistati a viso oscurato da Ballarò la scorsa settimana, addirittura promuovendo un'inchiesta penale su chi aveva denunciato giubbotti anti proiettile scaduti e auto da rottamare. Ma le falle si aprono ovunque: gli agenti in servizio al Vaticano raccontano il clamoroso inciampo dei nuovi metal detector: sarebbero stati acquistati apparecchi da interni e ora che la magagna è saltata fuori è corsa a installare pensiline per coprirli.

Il vice questore Filippo Bortalami che in qualità di rappresentante sindacale aveva denunciato falle nella sicurezza della stazione Termini, sospeso nove mesi fa e poi reintegrato, ora torna a lanciare l'allarme in un'intervista a La7: «La situazione è anche peggiorata: alla prima prova di evacuazione, pur programmata da giorni, non c'era il personale previsto, la porta principale della centrale operativa della stazione era danneggiata, e la parete di grandi schermi collegata alla rete telecamere intelligenti era spenta: ci hanno detto che la lampada che retroillumina questi schermi dura solo 3-4 mesi e costa uno sproposito». E a proposito di telecamere, in zona Vaticano, quella a più alto rischio, l'installazione dei nuovo occhi elettronici è ancora in corso, nonostante il conto alla rovescia per il Giubileo sia quasi finito. Sulla strada di questo anno santo del resto sembrano spuntare intoppi uno dietro l'altro. Prima il caos di Mafia Capitale che ha mandato il Comune e gli appalti nel caos, poi il braccio di ferro tra il sindaco Marino e il governo, determinato a mandarlo via, tanto da rinviare per mesi lo stanziamento di 200 milioni per i lavori in vista del Giubileo, sbloccati solo dopo che il primo cittadino era stato dimissionato. La vicenda dei fondi è davvero il simbolo di una gestione last minute: il Parlamento discuterà il decreto che stanzia il denaro il 9 dicembre, cioè il giorno dopo la cerimonia inaugurale dell'anno santo.Ma è tutta la macchina che è in ritardo clamoroso. Solo ieri il commissario straordinario del Comune ha annunciato i bandi del Servizio civile per reclutare volontari per dare informazioni ai turisti.

E, denuncia il consigliere regionale Fabrizio Santori, è a rischio anche la Protezione civile: «La convenzione proposta dal Comune è stata rifiutata dalle associazioni del settore: un altro flop a pochi giorni dal Giubileo». Per non parlare dei mezzi pubblici: a Roma Nord uno sciopero a oltranza blocca 40 linee di bus e sulla Roma Lido domenica viaggiavano due treni su otto. Più che la misericordia, ci vuole un miracolo.

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