"Non sanno più cosa inventarsi". Luigi Di Maio prova ad allontanare così la bufera che si è abbattuta nelle ultime ore su Giuseppe Conte. Da una parte i dubbi sul curriculum vitae dall'altra le ombre sul sostegno al metodo Stamina hanno contribuito ad aumentare i già forti dubbi nutriti da Sergio Mattarella. Tanto che, secondo Repubblica, il nome del giurista sarebbe tornato in bilico e si sarebbe riaffacciata l'ipotesi di affidare la guida di Palazzo Chigi al capo politico del Movimento 5 Stelle.
Terminato anche questo nuovo giro di consultazioni, si attendono ora le mosse di Mattarella. E, mentre Di Maio torna a vedersi con l'alleato Matteo Salvini per sciogliere gli ultimi nodi sulla squadra di governo, sul futuro esecutivo gialloverde continuano ad addensarsi le nubi europee. Difficile, insomma, rimettere insieme i cocci. Anche perché il nome di Conte a Palazzo Chigi non aveva convinto il capo dello Stato sin dall'inizio. Da qui l'idea di prendersi qualche ora in più per vederci chiaro. L'articolo del New York Times sugli studi (più o meno veri) fatti alla New York University e gli altri strafalcioni presenti nel cv del premier in pectore non fanno altro che peggiorare la situazione. Nelle stesse ore, poi, l'unità di crisi del Movimento 5 Stelle ha anche dovuto far fronte ai legami tra Conte e Davide Vannoni, l'ideatore del metodo Stamina condannato per truffa.
Mentre Di Maio e Salvini tornano a vedersi nel tentativo "di fare un governo", al Quirinale Mattarella aspetta che si dipanino i dubbi sul curriculum. Certo è che le quotazioni di Conte sono in ulteriore calo mentre, secondo fonti vicine al dossier sentite da Repubblica, sarebbe tornata in voga l'ipotesi di portare Di Maio a Palazzo Chigi. Ipotesi già bocciata da Salvini: "Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: la Lega non accetterà mai Luigi Di Maio premier", ha detto a Repubblica Tv. E in serata anche Di Maio ribadisce: "Non c'è nessun ripensamento sul nome di Conte. Nei suoi confronti c'è una violenza inaudita...si chiama opera di piccionatura, proprio per questo non molliamo. Conte è una brava persona e ha la mia solidarietà".
Qualora grillini e leghisti dovessero tirar dritto, l'incarico non dovrebbe comunque arrivare prima di giovedì. In quell'occasione il capo dello Stato gli chiederà di presentare la lista dei ministri e il programma di governo. È ancora tutto in salita, insomma. Anche perché il contratto, votato sulla piattaforma Rousseau e nei gazebo del Carroccio, per Mattarella non è altro che carta straccia, proprio come i ministri che gli sono stati elencati da Salvini e Di Maio.
Secondo il Corriere della Sera, sarebbe anche tramontata l'idea di affidare il dicastero dell'Economia a Paolo Savona, nel mirino del Colle per le sue posizione anti euro. Al suo posto potrebbe andarci Giancarlo Giorgetti. Un'ipotesi che fonti leghiste tendono a smentire. E i tempi per l'incarico di premier si allungano ulteriormente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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