Potrebbero chiamarlo "festival del buonismo" di Acquaformosa e invece il titolo della kermesse è un più semplice "festival delle migrazioni". Ma il senso è quello. Tutto legittimo, se non fosse che il piatto forte della rassegna è il concorso a chi insulta di più (e meglio) Matteo Salvini. E che a finanziare l'evento sono la Regione Calabria, il sistema Sprar del ministero dell'Interno (Alfano) e la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Renzi) attraverso l'Unar. Le cui deleghe, al momento, sono state affidate al minostro per le Riforme, Maria Elena Boschi.
Il festival degli insulti a Salvini
C'è tutto per creare un caso politico. Come ha raccontato Libero, infatti, all'interno della 6 giorni di eventi, cibo e dibattiti sugli immigrati ad Acquaformosa (Cosenza), gli organizzatori hanno pensato di istituire un concorso dal titolo "Salvini è nu tamarru 2.0". Dalle 7.00 di questa mattina sulla pagina Facebook del Festival i partecipanti potranno insultare liberamente il leader leghista, poi alle 18 si ritroveranno tutti in piazza per eleggere la miglior frase e il miglior disegno su Salvini.
"Top della manifestazione - scrivono i responsabili della kermese - saranno i gadget anti tamarria e il concorso che premierà chi saprà raccontare al meglio l'ignoranza del leader della Lega Nord che rappresenta l'unico modello da non seguire". Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'assessore all'accoglienza del Comune e delegato della regione Calabria, Giovanni Manoccio: "Matteo Salvini - dice a Libero - un razzista tamarro da annullare per il bene di tutti. Uno che invece di lavorare è buono solo a lanciare messaggi d'odio a mezzo Facebook".
Per carità, da queste parti non sono mai stati molto amorevoli nei confronti del Carroccio. Acquaformosa è stato il primo Comune a definirsi, per volontà del suo sindaco, zona "deleghistizzata".
Quello che soprende, però, è che stavolta a sponsorizzare il tutto (di certo con il logo, forse con i soldi) ci sono i timbri dell'Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziali), della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dello Sprar. In pratica di tutto il governo.Perché insultare Salvini, in fondo, per la sinistra è sempre lecito.
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