Il grillino ora chiama le sardine: "Uniamoci contro Salvini"

Emanuele Dessì cerca il contatto con le sardine: "Uniamoci contro la pericolosa destra razzista che scende in piazza con Casapound"

Il grillino ora chiama le sardine: "Uniamoci contro Salvini"
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Emanuele Dessì scatenato contro Luigi Di Maio e Beppe Grillo. È nato da lui l'hashtag #iosonounrompico******, dopo che il comico genovese - in occasione dell'incontro con il ministro degli Esteri - aveva sbottato: "Il capo politico è Gigi, non rompete i c*******". E perciò si è sentito chiamato in causa poiché rappresenta uno dei tanti che ha contestato e continua a mettere in discussione l'operato dell'ex vicepremier: "Gli uomini soli al comando, nei gruppi come il nostro, non funzionano. Non mi piaceva Berlusconi, non mi piaceva Renzi, non mi piaceva Salvini... ma in quel ruolo non piace neanche Luigi di Maio". Ma ora si aggiunge anche un altro elemento: il contatto cercato con le sardine.

"Uniti contro la destra razzista"

Come riportato da Italia Oggi, il senatore pentastellato ha strizzato l'occhio al neomovimento: "Se da una parte abbiamo una destra razzista, coi manifestanti di Casapound che sfilano festosi tra due ali di folla di destra plaudente che gli accoglie nella loro pancia, dobbiamo guardare dall'altra parte e qui c'è oggi il movimento delle sardine che pensa al futuro e persegue la partecipazione". E dunque cosa dovrebbe fare il M5S? "Noi dobbiamo essere lì con loro e costruire un'area politica di sinistra che sappia distinguersi dal vecchio modo di fare politica". E sul suo profilo Facebook pochi giorni fa, allegando una foto delle sardine, aveva scritto: "Questa è la piazza che si ribella all'onda razzista e retrograda targata Salvini e Lega, questa è la mia piazza, questo è il popolo di cui faccio parte. Grazie Bologna".

Il garante dei pentastellati ha più volte espresso la necessità di partire dal vertice nella nuova rimodulazione: "É sbagliato perché ribalta completamente il nostro essere. Noi abbiamo bisogno di tanta gente che si rapporti con pari dignità e pari passioni". Ma continuando di questo passo il fallimento definitivo è ormai a un passo: "Lo so benissimo che quando si governa non si ha troppo tempo da perdere in grandi discussioni con platee ampie, ma avremmo dovuto e dobbiamo trovare il modo per cui le istanze, le competenze, le passioni e le proposte circolino tra di noi. Il dramma è che non ci abbiamo nemmeno provato".

Il senatore Mattia Crucioli ha invitato Dessì a placare i toni e gli animi del dibattito: "In qualunque comunità finché il capo' è sull'onda del successo in pochi dissentono, anche se commette errori. Quando è in crisi, in troppi lo criticano anche a sproposito. Il movimento non ha fatto eccezione a questa triste regola umana".

Così come fatto da Francesco D'Uva, anche Crucioli ha preso le difese del ministro: "Ora è il momento di non criticare a sproposito Di Maio e aiutarlo a correggere gli errori commessi, perché il movimento è in evoluzione ed è ancora fondamentale per questo Paese".

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