"I gilet gialli hanno venti punti di programma, non parlano solo di tasse, vogliono il reddito di cittadinanza, pensioni più alte... tutti temi che abbiamo lanciato noi, ma sui giornali finiscono per aver contestato le tasse sulla benzina, cioè l'unica cosa giusta che ha fatto Macron". A dirlo è Beppe Grillo in un colloquio con Il Fatto quotidiano in cui rilancia i "grandi temi" come l'ambiente e il clima. Il prezzo della benzina è solo la punta dell'iceberg e "dovrebbe essere molto più alto se consideriamo le esternalità negative prodotte dalle automobili, almeno il doppio di quello che paghiamo oggi" anche perché "entro quattro anni - profetizza il comico genovese - la benzina andrà a quattro euro, il primo anno sale di un euro, il secondo di un altro euro e così via, regolatevi di conseguenza, solo così si innesca l'innovazione".
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza dice: "Non è che con 780 euro al mese fai molto, i soldi sono un modo per dare un identità". Poi sui problemi tecnici del provvedimento una soluzione si trova: "Le imprese - suggerisce - devono finanziare la formazione come fanno le banche coi mutui: il datore di lavoro ti presta i soldi per formarti, quando sei ponto inizi a lavorare per lui e ti scala l'investimento dallo stipendio". I poveri, spiega Grillo, "vogliono essere vivi, non trasparenti, non invisibili, quando urlavano davanti a casa mia bastava parlarci dieci minuti e tornavano persone, con i loro drammi, certo, ma persone normali che cercavano soltanto qualcuno cui raccontare la loro storia, che li riconoscesse".
Il fondatore del M5S, poi, parlando della vicenda del padre di Di Maio, ammette: "Ce la siamo cercata, quando dicevo onestà, onestà spiegavo che non te lo devi dire da solo che sei onesto, te lo devono dire gli altri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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