I finti tagli della Boldrini: 200 frigoriferi per i deputati

Più che tagli la Boldrini fa shopping: regala ai deputati duecento frigoriferi. E alla società che cura i profili Facebook e Twitter dà quasi 100mila euro

I finti tagli della Boldrini: 200 frigoriferi per i deputati

A l parlamentare potete togliere tutto. Ma non negategli il minibar. Una bibita fresca a portata di mano è un bene primario per il deputato assetato.

In tempi di crisi gli italiani sono costretti a stringere la cinghia. Molte famiglie rinunciano alle vacanze o anche ad andare semplicemente in pizzeria e al cinema coi figli. Altri stanno anche molto peggio. Ma la classe politica lo sa ed infatti sono stati imposti tagli drastici e sacrifici anche agli inquilini di Montecitorio. Ed è per questo evidentemente che tra gli ultimi appalti dichiarati dalla Camera è stato registrato l'acquisto di «soli» 200 minibar. In pratica meno di un mini-bar a disposizione ogni tre deputati. La fornitura di «200 frigobar monoporta di colore marrone» ha avuto il via libera alla fine di dicembre ed è stata resa pubblica il 12 gennaio 2015. Duecento pezzi acquistati al modico costo di 43.200 euro. Evidentemente la crisi morde.

È il sito d'informazione TheChronicle a segnalare come nei primi tre mesi del 2015 siano stati decisi una serie di acquisti che possono apparire sconcertanti soprattutto dopo le promesse di tagli drastici e sacrifici reiterate da tutti i parlamentari ma in particolare dal presidente della Camera, Laura Boldrini.

Quello che salta subito agli occhi è proprio l'acquisto dei minibar. Visto che esiste già un ricco servizio di ristoro all'interno di Montecitorio. Oltre al fatto che si potrebbe pure ipotizzare che il deputato esca e vada a comprarsi un succo di frutta al bar più vicino.

Ma non c'è soltanto il bisogno del frigobar a colpire chi affronta l'affascinante lettura delle «Procedure in Economia» consultabili sul sito della Camera dei Deputati. Quel titolo «in economia» appare in aperta contraddizione con l'elenco degli appalti che tutto appaiono tranne che economici.

Perché spendere 6.380 euro per delle videocassette? Chi le usa più? A che serviranno? Certo è più evidente l'uso degli «appendiabiti a colonna» costati ben 11.150 euro. Non è specificato il numero dei pezzi. Saranno colonne doriche originali?

E poi c'è il capitolo lampade di vario tipo. Quelle da tavolo sono costate 13.000 euro; quelle a sospensione 19.320; più economiche quelle da parete, soltanto 4.750 euro. Le cifre salgono per l'acquisto di uno scanner planetario: 68.500 euro. Strumento indispensabile a quanto pare per «le esigenze di digitalizzazione di atti e documenti dell'archivio storico della Camera dei deputati». E meno male che «il prodotto è coperto per 5 anni da garanzia e da assistenza tecnica».

Si conferma poi il buon rapporto tra la Camera e la società Hagakure alla quale per 98.800 euro annui viene affidata la gestione dei social media di Montecitorio. La società fondata da Marco Massarotto nel 2006 cura i profili di aziende multinazionali ed enti sul web e gestisce portali molto popolari.

All'inizio di marzo tra l'altro ha pubblicato uno studio sulla popolarità dei leader politici dove evidenziava ad esempio come Matteo Salvini abbia sfondato su Facebook mentre Matteo Renzi

primeggia su Twitter.

Speriamo che sia stato utile spendere altri 40.778 euro per la «somministrazione di corsi individuali di formazione informatica per i deputati». Così forse in futuro sui social media si gestiranno da soli.

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