I gay fanno la festa a mamma e papà

In un asilo abolite le due date su richiesta di una coppia omo: "Ci discriminano"

I gay fanno la festa a mamma e papà

Ogni mamma e ogni papà che si rispetti conserva in un cassetto qualche cartoncino con disegni sbilenchi dai colori malscelti oppure gonfio di chicchi di riso quasi tutti nel frattempo staccati. E sotto la scritta: «Alla migliore mamma del mondo». Oppure: «Papà ti voglio bene».

È l'amore di grana grossa dei biglietti della festa della mamma e di quella del papà, orchestrata da generazioni di maestre forse poco fantasiose ma assai rassicuranti. Un'operazione mélo ma che ha sempre fatto sgorgare lacrime autentiche da cigli sovente poco avvezzi alla commozione.

A Roma no. Nell'asilo Chicco di Grano al quartiere Ardeatino, periferia Sud della capitale, sono state abolite entrambe le feste. Una scelta presa in seguito alla richiesta di una coppia omosessuale che si ritiene discriminata da simili celebrazioni. Alla richiesta hanno risposto positivamente sia la direzione dell'asilo sia il municipio VIII della capitale. La stessa cosa era già avvenuta, sempre a Roma, nella scuola dell'infanzia Contardo Ferrini, nel quartiere Trieste, nel 2015.

Al posto delle due feste - cancellate sin da quest'anno - sarà organizzata, garantisce il funzionario educativo del Chicco di Grano, una festa della famiglia a tutto tondo, «una giornata di attività e di laboratori aperti alle famiglie per favorire una maggiore conoscenza delle stesse». Un evento che si pensa «rispettoso delle trasformazioni sociali e culturali in atto nella nostra società, secondo i principi di uguaglianza e pari opportunità». Una festa del politicamente corretto, in pratica.

La scelta dell'asilo romano non è piaciuta a molte delle famiglie che mandano i figli nella struttura. Di «discriminazione al contrario» parla l'associazione Articolo 26, secondo cui si tratta di «una risposta grottesca poiché è divisivo ledere i diritti di tutti gli altri genitori e bambini ed è ideologico cancellare i massimi simboli dell'umanità, di cui fanno parte sia i due genitori omosessuali, anch'essi nati da uomo e da donna, sia i loro bambini». «Abolire le feste della mamma e del papà - fa notare il deputato di Forza Italia Roberto Novelli - oltre a essere una scelta ideologica è una vera e propria idiozia». Copia e incolla Matteo Salvini, leader della Lega: «Giù le mani dai bambini, la mamma e il papà non si toccano!», twitta. E la Lega, per iniziativa di tre parlamentari, venerdì sarà in piazza a Roma «per dire un chiaro e forte no alle discriminazioni al contrario, per dire sì al diritto dei bimbi ad avere una mamma e un papà, sì alle nostre radici, alla nostra cultura, alle nostre tradizioni».

E intanto dopo Torino e Roma, anche Catania procede alla trascrizione di certificati di nascita stranieri di figli

coppie omosessuali. L'amministrazione ha trascritto l'atto di nascita di due gemelli nati in America, figli di due padri di 36 e 42 anni. Come negli altri casi la trascrizione è avvenuta senza l'intervento del Tribunale.

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