In piazza - ma quella di Palermo scelta per chiudere la campagna elettorale era ben poco piena, sì e no circa 500 persone - fanno gli anti casta: via i vitalizi (la legge Su.., primo esempio di legge battezzata con una parolaccia, ha il copyright di Alessandro Di Battista) taglio agli stipendi dei parlamentari, basta privilegi, avanti popolo alla riscossa coi Cinque stelle che «pure noi abbiamo il diritto» di andare a comandare. Ma se guardi meglio un'estate di campagna elettorale grillina dell'aspirante governatore M5s Giancarlo Cancelleri con alfieri Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, vedi che è proprio al popolo su cui da sempre conta la casta tradizionale che anche i grillini, altro che duri e puri, puntano: il popolo dei forestali, celebri perché in Sicilia sono circa 30mila, più della Lombardia; il popolo dell'abusivismo edilizio; persino i dipendenti pubblici, che di mamma Regione-stipendificio sono il fulcro.
Per tutti Cancelleri & co. hanno parole di rassicurazione: i forestali «vanno valorizzati, mica credo a tutto quello che sento dire su di loro» (copyright Cancelleri); le case abusive non vanno abbattute, c'è la categoria politica creativa dell'abusivismo di necessità perché «non puoi voltare le spalle a quei cittadini che oggi si trovano in una casa abusiva a causa di una politica che per anni non ha fatto il suo dovere» (copyright Di Maio, ma l'hanno detto anche gli altri); i dipendenti pubblici («troppi in Sicilia? Non è vero, vanno valorizzati», ancora Cancelleri a settembre all'Aria che tira su La7). Perché via, non scherziamo, onesti sì, duri e puri pure, ma in una Sicilia che da anni ha radicato la politica sui bisogni dei precari, se vuoi davvero i voti, dove li vai a pescare?
Nel circo finale della serata conclusiva della campagna elettorale a Palermo, sul palco montato strategicamente accanto al Teatro Massimo, la carezza rassicurante grillina va ai precari della sanità. Un universo. Tanto più che con la razionalizzazione della spesa tanti piccoli ospedali sono stati chiusi e accorpati a realtà più grandi: «È una vergogna - tuona Cancelleri - li riapriremo, anzi riapriremo i concorsi». Ovazione. Una campagna furba, quella dei grillini nella Sicilia dei disperati senza lavoro. Una campagna bifronte, visto che la facciata è il populismo anti casta, ma la sostanza è la rassicurazione del popolo del precariato. Una campagna furba, ma fatta di esperienza. Cancelleri era già candidato governatore nel 2012, per cinque anni ha fatto il deputato regionale. E per buona parte di questi cinque anni ha anche governato sostenendo il primo Crocetta. Sa bene quali tasti battere per andare al cuore di tanti siciliani. I «vaffa» vanno bene alla casta. Ma per il popolo votante della casta meglio le rassicurazioni. Serviranno? I grillini ci sperano. E minimizzano pure i numeri della piazza non proprio eccellenti: «Sappiamo che non potete farvi vedere, che siete minacciati. Ma venite a votare».
Già, l'affluenza, la grande incognita di oggi. I sondaggi, unanimi, la danno ben sotto il 50%. E l'appello grillino è accorato. «Votate per chi vi pare ma andate a votare», dice Di Maio.
E Grillo, sul palco venerdì sera e poi nel video sul suo blog, lui che passeggia sulla spiaggia di Mondello, il mare a fare da sfondo: «Sappiate che questo è un referendum tra un mondo e un altro. Dove c'è un siciliano c'è la Sicilia. Se ce la faremo non lo so. Ma andate a votare. Abbiamo questa occasione. Col cuore, vi chiedo di non perderla».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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