Magagne, liti, indagini e scontri. Il passo dal V-day al G-day, dalla protesta all'amministrazione, non è poi così breve. E le 17 esperienze di governo nei Comuni conquistati dal Movimento 5 Stelle tra il 2012 e oggi stanno lì a dimostrarlo. I casi finiti sui giornali negli ultimi giorni sono quelli delle città più importanti strappate dai grillini al centrosinistra: Parma e Livorno. I guai anche giudiziari del dissidente pentastellato Federico Pizzarotti nella città emiliana e quelli del suo omologo (ma fedelissimo al leader) toscano Filippo Nogarin sono noti. Ma un po' di scricchiolii arrivano anche dagli altri Comuni a targa grillina. Tre dei quali, per inciso, hanno già svestito l'abito pentastellato. A Quarto, come è noto, la sindaca Rosa Capuozzo è stata espulsa dal movimento a inizio anno, perché non aver denunciato le presunte minacce subite da un consigliere grillino, Giovanni De Robbio, indagato dalla Dda per corruzione elettorale e tentata estorsione con l'aggravante del favoreggiamento a un'organizzazione mafiosa. Anche Gela ha perso le sue 5 Stelle. Dopo aver «licenziato» tre assessori, storici militanti M5S, il sindaco Domenico Messinese è finito nel mirino del Movimento, che a fine dicembre lo ha espulso accusandolo, tra l'altro, d'aver avallato l'accordo sul petrolio tra Eni, Mise e Regione Siciliana e di non essersi ridotto lo stipendio. Non è più un Comune a Cinque Stelle anche Comacchio, dove il primo cittadino Marco Fabbri è stato cacciato dai grillini a ottobre 2014 per essersi candidato alla Provincia.
Anche nei municipi dove la bandiera pentastellata ancora garrisce al vento si segnala qualche inciampo. Come a Bagheria, in Sicilia, dove a inizio anno le Iene hanno denunciato che il sindaco Patrizio Cinque e l'assessore all'Urbanistica Luca Tripoli abiterebbero in case abusive. I due prima hanno negato, ma pochi giorni dopo Tripoli s'è dimesso e il primo cittadino, restato al suo posto, ha chiesto scusa. Restando in Sicilia, si segnalano tensioni a Ragusa. Nel capoluogo ibleo i grillini si sono spaccati tra sostenitori e oppositori del sindaco M5S Federico Piccitto, con il meetup «Ragusa5Stelle» che è arrivato a chiedere di sospendere dal Movimento il primo cittadino, «per mancato rispetto dei principi cardine» pentastellati e per «mancato rispetto del programma elettorale». Nel mirino la rimozione delle deleghe a tre assessori, compreso il titolare dell'Ambiente Claudio Conti, che per il meetup ostile al sindaco è stato cacciato quando «stava facendo ordine nel settore appalti dei rifiuti, intaccando interessi pregressi e già consolidati». Ma tra le contestazioni della «base» spiccano anche la mancata riduzione del gettone di presenza per i consiglieri comunali e la mancata demolizione di case abusive sul litorale. Anche le opposizioni non hanno fatto mancare critiche: l'addio dell'assessore alla Cultura Stefania Campo è stato innescato dall'accusa di aver dato una mano a suo marito, impiegato in una ditta che aveva vinto un appalto col comune, mentre a Piccitto sono state contestate le centinaia di proroghe senza bando per la gestione servizi. Tra questi, anche quello del canile comunale, appalto da 60mila euro l'anno affidato a un'associazione che almeno all'inizio era guidata da un grillino già nello staff del sindaco. Che dopo aver tolto la Tasi, è stato costretto a reintrodurla nel giro di un anno.
Tema caldo è quello delle tasse. Nel comune sardo di Assemini il sindaco pentastellato Mario Puddu era stato portato come esempio di buon governo sul blog del leader proprio per aver cancellato la Tasi. Ma subito sui social si sono scatenate le polemiche di chi lamentava la cattiva gestione del Comune, dove tra l'altro è cresciuta e tanto l'Imu sulle seconde case. L'amministrazione di Puddu non piaceva nemmeno a tre consigliere grilline, che l'hanno pure denunciato alla procura sostenendo che il sindaco governasse appoggiandosi a una sorta di «giunta ombra».
Sono state cacciate dal Movimento. Problemi con le tasse anche a Civitavecchia, dove l'amministrazione pentastellata del sindaco Antonio Cozzolino ha fissato al massimo le aliquote di Irpef e Imu, alzando anche la Tari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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