La conoscenza dell'uomo è popolata di fatti veri, fatti falsi, miti e leggende che spesso si tramandano di generazione in generazione. Mia nonna, che Dio l'abbia in gloria, era del tutto convinta che il canto notturno della civetta portasse disgrazie e che potevi restare calvo se un pipistrello, durante il suo volo erratico, ti sfiorava la testa. Mio nonno, mezzadro analfabeta ma acuto osservatore della natura, la prendeva in giro: «Che verso vuoi che faccia una civetta? Quello di un asino?». E così si cresceva con il dubbio finché i genitori, la scuola, i libri e l'enciclopedia ristabilivano qualche certezza. Poi è arrivato Internet a sparigliare le carte. Sul più potente motore della conoscenza umana si possono trovare verità o clamorose falsità, specie sugli animali. Vediamone alcune e stabiliamone la correttezza o meno.
L'elefante non dimentica mai. Questo superbo mammifero ha un cervello enorme. È in grado di creare una mappa mentale di case sparse su un territorio grande come la Val d'Aosta. Un ricercatore ha visto una madre e una figlia riconoscersi a vicenda dopo 23 anni di separazione. Leggenda dunque VERA.
I Pipistrelli sono ciechi. Questa credenza deriva probabilmente dal fatto che essi volano sfruttando una sorta di sonar molto raffinato per evitare gli ostacoli. In realtà i pipistrelli hanno piccoli occhi perfettamente funzionanti, oltre eccellenti udito e olfatto. Leggenda dunque FALSA.
I coccodrilli piangono dopo mangiato. Questi grandi rettili non possono masticare, quindi sono costretti a strappare il cibo in pezzi e a inghiottirlo intero. Le ghiandole che mantengono i loro occhi umidi sono proprio vicino alle loro gole, quindi, dopo mangiato, piangono. Leggenda dunque VERA.
A un vecchio cane non puoi insegnare nuovi trucchi. Non c'è motivo per cui un cane di 15 anni non possa imparare, con un semplice insegnamento di qualche minuto al giorno, a fermarsi, mettersi seduto o recuperare una palla. Il mito si adatta più al carattere umano che, da vecchio, è difficile cambiare. Leggenda dunque FALSA.
I lemming, quando sono troppi, si suicidano. Una dei miti più duri a morire. In realtà la popolazione di questi piccoli roditori artici subisce enormi fluttuazioni. Ogni tre o quattro anni, la loro popolazione scende quasi all'estinzione per salire poi alle stelle, ma il flusso e riflusso è il risultato della migrazione in grandi gruppi. Durante queste fasi possono nuotare fino alla morte, ma il suicidio non c'entra nulla. Leggenda dunque FALSA.
I cammelli conservano l'acqua nelle loro gobbe. Il cammello può sopravvivere sette giorni senza acqua, ma non perché ne trasportano riserve all'interno delle gobbe, quanto perché hanno grandi globuli rossi ovali che mantengono l'ossigenazione degli organi e un apparato renale di prim'ordine. Le gobbe sono cumuli di grasso utili a fornire energia al posto del cibo. Leggenda dunque FALSA.
I denti di gallina sono molto rari. Il detto rimanda a 150 milioni di anni addietro, quando l'Archaeopteryx camminava sulla terra con penne, artigli e becco pieno di denti conici. Gli scienziati hanno scoperto che le galline hanno ancora il Dna necessario per far crescere denti e, in realtà, gli capita di farlo. Leggenda dunque FALSA.
Certi insetti possono vivere dentro le vostre orecchie. Nel passato si pensava a questo per le forfecchie, le comuni «forbicine».
In realtà per quanto amino nascondersi in crepe calde e umide, non è probabile che sceglieranno il vostro orecchio come la loro nuova casa, se non altro perché c'è un osso spesso che gli impedisce di scavare e deporre le uova. Leggenda dunque FALSA.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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