"I lupi? Io sto con loro. I veri bracconieri sono gli animal-chic"

Il ministro dell'Ambiente e il caso abbattimenti: "Sono le anime candide che armano i fucili"

"I lupi? Io sto con loro. I veri bracconieri sono gli animal-chic"

«Gli ambientalisti? Non sempre fanno il bene degli animali. Anzi, spesso stanno dalla parte del torto». Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, non ci sta a farsi dare del «nemico dei lupi». E dopo le polemiche sull'abbattimento degli animali che in questi giorni stanno tenendo banco sulle cronache nazionali, replica alle accuse.

Ministro, ha dichiarato guerra a questa specie?

«Io sto con i lupi, gli animal-chic con i bracconieri. A costo dell'impopolarità, continuo a dire le cose come stanno. È falso che il Piano in discussione riapra la caccia al lupo. Caccia al lupo, se ci intendiamo sui termini, significa che i cacciatori con il fucile in spalla possono andare per le campagne a sparare ai lupi. Questa è la caccia. Anche le Regioni, che oggi sono perplesse, fino a ieri condividevano il testo. In cui, per inciso, la norma contestata è solo l'ultima di un programma che prevede 22 azioni a tutela della specie. In quel Piano si parla poi di deroghe esclusivamente su richiesta delle Regioni: se una Regione non chiede la deroga, nessun lupo potrà essere prelevato legittimamente in quella Regione. Solo i bracconieri potranno continuare purtroppo a farlo».

Lei ha parlato di «soppressione». Che intendeva?

«Mi riferisco a una complessa procedura. In presenza di un lupo, un esemplare specifico, che si è mostrato particolarmente aggressivo, ad esempio, con le greggi di una zona, la Regione, se ha attuato tutta una serie di misure preventive di tutela, può chiedere l'autorizzazione alla eliminazione di quel lupo. A questo punto l'Ispra verificherà se esistono le condizioni previste e se nell'area c'è una comunità di lupi abbastanza numerosa. Solo in seguito il ministero potrà concedere la deroga".

Quanti lupi ci sono in Italia, allo stato attuale?

«Si presume ci siano circa 1.500 esemplari, peraltro in incremento costante. I 300 lupi ammazzati dai bracconieri ogni anno sono un atto di accusa nei confronti di chi preferisce fare l'anima bella e ignorare il problema. Sono queste posizioni demagogiche che armano i loro fucili. Io sto con i lupi e con gli allevatori».

Cambiando argomento, l'Italia rischia sanzioni per inquinamento in materia di acque reflue urbane.

«La situazione della depurazione in Italia è gravemente deficitaria. Abbiamo tre procedure di infrazione aperte, due in stato avanzato e per le quali rischiamo sanzioni di circa 185 milioni l'anno. Con la riprogrammazione dei fondi europei 2014-2020 abbiamo destinato 600 milioni al comparto idrico. Il nodo riguarda i tempi degli interventi, paralizzati da lunghi iter burocratici, con le gare che finiscono spesso in interminabili contenziosi civili. Sono impegnato per sveltire questi tempi. Sarebbe assurdo pagare sanzioni a fronte di interventi già finanziati».

Il rischio idrogeologico in Italia è un problema. Eppure c'è chi ha costruito dove non avrebbe dovuto.

«In passato si è tollerato l'abusivismo edilizio in zone pericolose. Per questo il nostro Paese ha pagato e forse pagherà ancora un prezzo inaccettabile in termini di danni e in termini di perdita di vite umane. Io dico e ripeto sempre come un mantra mai più condoni edilizi. Se si procede come si sta facendo, spingendo l'apertura dei cantieri, spendendo i miliardi del passato non spesi e i nuovi miliardi stanziati per il futuro (oggi abbiamo più fondi spendibili che progetti cantierabili) si potrà finalmente cominciare a parlare seriamente di prevenzione».

Che si può fare contro l'abbandono illecito di rifiuti?

«Oggi, per chi smaltisce illecitamente i rifiuti c'è la galera. Da un anno e mezzo è entrata in vigore la legge sugli eco-reati che sta dando i primi importanti risultati anche in termini giudiziari. Deve passare con chiarezza il messaggio che sui rifiuti la tolleranza è zero».

Qual è il vero problema italiano in materia ambientale?

«Quel

40% di rifiuti che ancora finisce in discarica inquinando l'ambiente e sottraendo risorse all'economia circolare. È la sfida che sento più importante e complessa. Abbiamo fatto passi avanti, ma dobbiamo ancora fare molto».

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