I militari secondo la Boldrini: bravo solo chi salva i migranti

Il presidente della Camera sogna il Nobel per la Marina: "Salvano vite umane". Ma non fa nulla per i marò e dimentica i nostri soldati al fronte

I militari secondo la Boldrini: bravo solo chi salva i migranti

I militari che piacciono a Laura Boldrini sono solo quelli che salvano gli immigrati. Il presidente della Camera sogna, infatti, il Premio Nobel per la Marina che da anni è stata trasformata dal governo italiana in un servizio taxi per i clandestini che si avventurano nel Mediterraneo per raggiungere la Sicilia. Ma non fa nulla per i marò e dimentica i nostri soldati al fronte.

"Conosco e apprezzo, per una frequentazione cominciata ben prima del mio ingresso a Montecitorio nel 2013 - afferma la Boldrini in un intervento sul Quotidiano nazionale - l’impegno straordinario con cui si prodigano nel salvataggio gli uomini e le donne della Marina Militare, così come quelli della Guardia costiera e di altri corpi dello Stato". La terza carica dello Stato ci tiene a precisare che solo per la "natura imparziale del ruolo di presidente", non si pronuncia "formalmente a favore della candidatura della Marina militare italiana al Nobel" sostenuta dal quotidiano. Ma lascia intendere chiaramente che le farebbe un gran picare. Anche se non per tutti. Perché nei suoi pensieri non ci sono certo valorosi militari, come i fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Né, tanto per qualche esempio, i soldati italiani sparsi nel mondo perché impegnati in molteplici fronti di gerra.

Da portavoce dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati , ladi Boldrini ha lavorato fianco a fianco con la Marina per diversi anni. E da presidente della Camera ha loro espresso "fortissima gratitudine" in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Giornata che ha passato a bordo della nave San Giorgio al largo di Siracusa. "Senza alcuna retorica, sono persone che fanno onore all’Italia - spiega - salvano vite umane, rispondendo a un dovere morale e a un obbligo previsto dal codice del mare.

E così facendo permettono a decine di migliaia di persone in fuga da guerre e persecuzioni di esercitare un diritto fondamentale: quel diritto alla pace e alla sicurezza che è di tutti gli esseri umani, non soltanto di noi abitanti dell’Occidente ricco". Peccato ricordarsi dei nostri militari solo quando fanno gli "scafisti di Stato" e non quando difendono la patria.

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