Nella città in cui un bambino su quattro non sa leggere o se ci riesce non ne comprende appieno il senso, l'Università Orientale di Napoli offre ai migranti la possibilità di laurearsi gratis. Senza – insomma – tirar fuori un euro per l'iscrizione, senza farsi carico delle tasse regionali e senza sostenere nemmeno la spesa per i libri che vengono gentilmente offerti da una onlus.
Addirittura l'alloggio – in alcuni casi – è garantito da residenze convenzionate che scelgono i più meritevoli sulla base di una apposita graduatoria di reddito. Meglio di così, insomma. L'Ateneo – uno dei più antichi e prestigiosi d'Europa, fondato come Collegio dei cinesi nel 1732 – conta oggi una novantina di profughi che seguono (sempre gratuitamente) lezioni d'italiano. Venticinque hanno deciso che continueranno gli studi per arrivare al titolo accademico di qui a qualche anno. Alcuni sono già diplomati nei Paesi d'origine, altri invece partono proprio da zero. Altri ancora vogliono specializzarsi e costruire un curriculum di respiro europeo per trovare più facilmente un'occupazione. Per lo più si tratta di africani (Nigeria, Gambia) in fuga – sostengono – da situazioni di povertà e pericolo.
Sono richiedenti asilo, quindi totalmente a carico dello Stato. In teoria, se la loro domanda di protezione internazionale fosse rigettata, dovrebbero essere immediatamente rimpatriati vanificando così pure l'attività di studio nel frattempo intrapresa. Ma a questo particolare probabilmente nessuno pare aver pensato probabilmente perché i rimpatri sono episodi assai rari alle nostre latitudini. «Si tratta di un progetto di integrazione unico in Italia – spiegano dall'Orientale – che è stato già adottato in Germania, a Bonn con risultati davvero molto importanti. Perché abbiamo deciso di replicarlo a Napoli? Vogliamo offrire un'occasione a giovani che intendono costruirsi una vita diversa da quella precedente, tutto qui. Non diteci però che discriminiamo gli italiani che non hanno la possibilità di mantenersi agli studi perché sono previste agevolazioni specifiche per i redditi più bassi. Chi vuole, può studiare da noi senza spendere tanto. Le polemiche le accettiamo, ma non le strumentalizzazioni».
Vero, ma non del tutto. Per frequentare le aule di Via Duomo le tariffe vanno infatti da un minimo di 471 a un massimo di 972 euro all'anno, a seconda della fascia di reddito in cui si cade. L'esenzione totale, però, esiste solo per i migranti. Per gli altri, la laurea ha un costo pur se con lo sconto. I ragazzi campani, per dire, da due anni nemmeno ricevono più le borse di studio regionali che davano un po' di ossigeno alle famiglie prese a morsi dalla crisi. E se guardiamo alla scuola dell'obbligo, vien quasi da piangere.
Appena l'altro ieri, «Save the children» ha pubblicato l'annuale relazione sul grado di istruzione in Campania che mette i brividi: appena tre bambini su cento vanno al nido, mentre uno su tre è al di sotto dei livelli minimi di competenza in matematica. E il 27 per cento delle aule è senza connessione a Internet. Il terzo mondo (che parla italiano) dietro l'angolo. Migranti a casa loro (e senza benefit). Tra i corsi universitari a ingresso libero, uno dei più gettonati è quello di lingua tedesca che si sta dimostrando particolarmente utile per i profughi che intendono abbandonare il capoluogo campano per cercare fortuna in Germania. Molti, infatti, hanno già espresso il desiderio di frequentare l'Orientale e andare via, una volta ricevuto l'attestato.
Tante adesioni anche alle lezioni di diritto internazionale ed economia a Scienze politiche che potrebbero essere utili per raggiungere l'abilitazione di mediatore culturale. Il progetto è opera del Cicla (Centro interdipartimentale di servizi linguistici e audiovisivi) in collaborazione con l'associazione Less che si fa carico di affiancare anche economicamente la strutura didattica.
La benedizione è arrivata però direttamente dalla rettrice Elda Morlicchio, germanista di fama. Che possa essere stata influenzata anche lei dall'improvviso buonismo della cancelliera Angela Merkel?
Gli euro che invece uno studente di origine italiana in difficoltà economiche è costretto a sborsare per accedere all' Università
Secondo l'ultima relazione annuale pubblicata da «save the children» sull'istruzione in Campania appena tre bambini su cento vanno al nido
Gli euro che l'Università Orientale vuole far pagare agli
immigrati che hanno richiesto asilo e che vogliono iscriversi all'UniversitàSecondo lo studio, un bambino su tre è al di sotto dei livelli minimi di competenza in matematica e il 27% delle aule è senza connessione a internet
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