I sondaggi rincuorano Berlusconi Centrodestra unito sorpassa il Pd

Secondo la rilevazione Emg-La7, la coalizione sarebbe al 30,6%, davanti anche ai grillini Roma: si studia la rimonta di Bertolaso. Meloni data vicina al ballottaggio con la Raggi

I sondaggi rincuorano Berlusconi Centrodestra unito sorpassa il Pd

Giornata in chiaroscuro per Berlusconi. Il chiaro: dagli ultimi sondaggi Emg per La7, a livello nazionale il centrodestra, se andasse unito alle elezioni con un listone unico, supererebbe il Pd. Il sorpasso nell'ultima settimana: 30,6% contro il 30,1% del partito di Renzi che perde lo 0,4%. Il Pd continua a calare, il M5S è stabile al 27,3%, Forza Italia al 12,2 mentre cresce la Lega (14,7%). Fratelli d'Italia, invece resta ferma al 4,4% mentre l'Ncd cala al 3%. In ogni caso, sommando i consensi, il centrodestra sarebbe avanti e, in un eventuale ballottaggio, sarebbe un testa a testa (Pd al 51,0%, centrodestra al 49%). E il Pd perderebbe nel duello con i grillini (52% a 48%). Dati che fanno ben sperare Berlusconi e che lo spingerebbero a salvaguardare gli interessi della coalizione.

Meno positivi, invece, altri sondaggi, appena planati sul tavolo di Arcore: quelli sul gradimento di Bertolaso. Sui contenuti, tuttavia, le bocche non sono cucite. Quello che trapela, però, è che i risultati non siano lusinghieri per Mister Emergenze. Poi, in queste ore, è logico che si facciano tutte le valutazioni possibili cercando di capire il perché un uomo come l'ex capo della Protezione civile non stia ancora conquistando il cuore della città. Sì perché, anche se di cifre non ne vengono date, pare che Giorgia Meloni tiri più di tutti. E questo era noto. Meno noto è che davvero la leader di Fratelli d'Italia potrebbe arrivare al ballottaggio contro la grillina Raggi, saldamente in testa. Insomma, qualcuno sostiene che avrebbe pure superato il piddino Giachetti. Tutto al condizionale, ovviamente, perché le voci che trapelano sono contrastanti. C'è infatti chi nega con forza che la fotografia mostri una leader di Fratelli d'Italia così forte. Di certo, divisi si perde e la divisione continua ad essere imputata alle giravolte di Meloni e Salvini sottolineando che Berlusconi ha sempre avuto una parola sola.

In ogni caso si riflette. Stando così le cose, il peso di ogni decisione si fa ancor più gravoso. Berlusconi potrebbe anche cestinare il tutto e andare avanti a spingere Bertolaso. Ipotesi probabile, almeno nelle prossime ore. Certo, la corsa sarebbe in salita e rischiosa. Il Cavaliere, d'impulso, sarebbe tentato al rischio di giocarsi una «remuntada» e continuare a puntare sul suo uomo. Non ha nessuna voglia di fare marcia indietro e apparire come colui che ha subìto il diktat del duo Meloni-Salvini. Soprattutto dopo che Salvini si dimostra sempre più tranchant: «Noi della Lega, tempo da perdere non ne abbiamo più: questa settimana cominciamo a raccogliere le firme per la presentazione delle liste». E chissà che nei prossimi giorni non ci sia un faccia a faccia chiarificatore tra le tre gambe della coalizione.

Presumibile, poi, che Berlusconi incontri pure Bertolaso per decidere il da farsi alla luce degli ultimi carotaggi sull'umore dei cittadini. Certo, c'è un problema di stile metapolitico che sottolinea Brunetta: «A Bertolaso è stato richiesto di candidarsi il 12 febbraio da Berlusconi, Salvini e Meloni. In politica la parola data si mantiene e Berlusconi è uno che la parola la mantiene». Ma forse la ragion di Stato... In ogni caso il peso di una scelta, quale essa sia, sta tutta sulle spalle del Cavaliere.

I suoi uomini in questa fase si stringono attorno al capo: «Siamo con il presidente, qualsiasi cosa decida di fare», dicono tutti. Con una costante: bisogna lavorare pancia a terra, cosa che non sempre si fa. Come denuncia un pungente Maurizio Gasparri.

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